Maxi concorso, il giallo delle buste trasparenti - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Maxi concorso, il giallo delle buste trasparenti

imagesLa carta troppo fina delle buste, quasi trasparente, non avrebbe garantito l’anonimato dei 30 mila candidati. Per questo motivo, che sembra un dettaglio ma non lo è perché avrebbe reso riconoscibile l’autore della prova, rischia di saltare il maxiconcorso del Comune di Roma, indetto nel 2009 e che riguarda 1.995 figure professionali. Ora le prove rischiano di saltare, come annunciato dal sindaco Ignazio Marino, durante una conferenza stampa indetta d’urgenza in Campidoglio. «Abbiamo fondati motivi di credere che la metodologia usata nei concorsi comunali non è in grado di garantire l’anonimato – spiega il primo cittadino -. Per questo abbiamo dato mandato all’avvocatura di approfondire la correttezza delle procedure». Secondo quanto si apprende, infatti, sulle buste era possibile leggere in controluce il nome del candidato. Marino, dunque, tira dritto nell’operazione trasparenza in Campidoglio e chiede i risultati «entro 48 ore». «Abbiamo disposto delle verifiche a campione – dice -. Una volta visto l’esito, lunedì adotteremo tutti i provvedimenti necessari per garantire e tutelare tutte le persone che vi hanno partecipato. Vogliamo dimostrare che in Comune la legalità è una parola che tornerà di moda. Non guarderemo in faccia nessuno». Parole dure, molto simili a quelle utilizzate nel caso dello scandalo Atac. «Sospettiamo illeciti in varie aree dell’amministrazione – spiega ancora il primo cittadino -. Dobbiamo liberarci da questo fardello. Io trasmetterò alla magistratura tutto ciò che anche solo somiglia ad un illecito. Dobbiamo far comprendere ai cittadini che Roma sta davvero cambiando pagina». Nell’operazione trasparenza era incappato anche un fedelissimo del vicesindaco che, scoperto sprovvisto di laurea, è stato subito allontanato dal suo incarico. Il maxiconcorso finito sotto la lente d’ingrandimento del Campidoglio riguarda l’assunzione di 1.995 persone per circa 22 figure professionali, tra i quali anche 300 vigili urbani. Le prove hanno però avuto una gestazione travagliata, con numerosi rinvii ed, in alcuni casi, anche sospensioni. Come è accaduto per i vigili. Lo scorso maggio, infatti, l’allora sindaco Alemanno revocò la commissione esaminatrice dopo l’apertura di un procedimento da parte della procura per un verbale di una riunione che non c’era mai stata. Le preiscrizioni per il maxiconcorso, indetto ufficialmente nel 2009, si chiusero solo l’anno successivo. Di 300 mila candidati se ne presentarono appena 70 mila. Di questi, solo 30 mila ottennero l’accesso agli scritti, avvenuti solo nel 2012. Ed ora, dopo un anno, rischiano di vedersi annullare le prove, gestite ed organizzate da società esterne.

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