Finiamola con il Cavaliere e pensiamo a salvare gli italiani - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Finiamola con il Cavaliere e pensiamo a salvare gli italiani

bandiere fiFiniamola con il Cavaliere e pensiamo a salvare gli italiani. Spesso i talk show televisivi dedicati alla politica sono più efficaci di quanto si possa pensare e vanno al di là delle intenzioni degli autori/conduttori. Fanno riflettere. Ballarò ieri sera, ad esempio, è stato lo specchio fedele della realtà e chi ha avuto la ventura di vederlo è finito con le lacrime agli occhi. Dalla rabbia e dal dolore. Anche Crozza era in tono minore, stavolta. Stiamo andando a fondo, scopriamo che ci stanno sommergendo di nuove tasse, siamo praticamente schiacciati e si parla di tutt’altro quasi con leggerezza. Il problema continua ad essere Berlusconi. Ma togliamo di mezzo, non sarà lui a districare la matassa. L’unico con i piedi per terra era uno spaesato imprenditore, ha detto cose gravi e sensate, ha sottolineato l’imbarazzo nell’affrontare i suoi dipendenti. Alla fame, con la difficoltà di arrivare alla fine del mese. Era tanto fuori quadro che Floris non lo ha più fatto parlare. Eppure era il nucleo centrale del problema. Sbattere fuori i parlamentari dai loro uffici, liberare quei palazzi affittati al potere per milioni di euro, tagliare il sommerso e l’evasione e lasciare perdere i poveri cristi. Ma chissenefrega a questo punto di Berlusconi e del suo Tfr, liberiamoci della angosciosa legge di stabilità e dei parlamentari incapaci di portare a compimento una manovra economica sensata. Imbarazzata la tributarista-ospite a spiegare un documento che nemmeno lei ha capito. Imbarazzante la Polverini a caricare a testa bassa, fuori dalla realtà, “illuminata” da Forza Italia, imbarazzante Casini, pronto a qualsiasi eccentricità politica pur di conquistarsi uno spazio. Con dolore il cittadino-teleutente prende coscienza della realtà: quei politici e quel circo mediatico che li ha accompagnati hanno portato l’Italia alla rovina. Si salvi chi può

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