Emergenza sanità, ma i consiglieri regionali pensano ai campi da sci
E’ dura da mandare giù e da raccontare ai lettori. In programma alla Pisana c’è il consiglio straordinario sulla sanità, ma prima si discute della riduzione dei vincoli per le lezioni tenute dai maestri di sci comunitari sulle nevi laziali. Approvata questa “importante” delibera che sopprime tra le altre cose le tariffe minime, i consiglieri di maggioranza abbandonano l’aula. Dibattito sospeso per mancanza del numero legale e ennesimo rinvio che ha mandato su tutte le furie i grillini, che proprio nello scandalo sanità hanno impostato la punta di diamante del loro lavoro. Alla Pisana è andata in scena l’ennesima sceneggiata. La riduzione dei vincoli per le lezioni tenute dai maestri di sci comunitari sulle nevi laziali – argomento di stretta importanza certamente data la prossima apertura della stagione – merita più attenzione della successiva discussione sulle tematiche della sanità regionale? Il dato indubitabile è che ill Consiglio Regionale ha approvata la proposta di modifica della legge regionale 21 del 1996 che norma la ‘Disciplina della professione di maestro di sci e ordinamento delle scuole di sci”.
Su proposta della Giunta Zingaretti, con parere favorevole all’unanimità dell’assemblea legislativa, il testo di legge in vigore è stato adeguato alle prescrizioni comunitarie: cancellato il divieto di iscrizione in più di un albo regionale e la pretesa di reciprocità con il Paese di provenienza; inoltre è stata creata una sezione nell’albo professionale regionale in cui iscrivere i maestri di sci di altri Stati Ue che intendono esercitare la professione temporaneamente, anche in forma saltuaria, nel territorio del Lazio. Una modifica introdotta che evita una procedura di infrazione contro il Lazio.
Approvata questa importante delibera che sopprime tra le altre cose le tariffe minime, e vista la ricalendarizzazione delle successive mozioni in ordine del giorno, i consiglieri di maggioranza sde ne vanno mentre deve cominciare il dibattimento sulla sanità. Non un evento qualunque, ma una seduta straordinaria che tra stop e rinvii era stata messa in calendario per il 19 novembre. Fatto è che il dibattimento sulla sanità è stato sospeso per la terza volta dal presidente Leodori dopo la verifica del numero legale, richiesta dal Movimento 5 Stelle, che ha sancito l’assenza della maggior parte dei consiglieri del Pd dall’aula. Dopo aver illustrato la risoluzione sull’istituzione di una commissione di inchiesta sulla malasanità in un’aula semi vuota, Davide Barillari, responsabile dei 5 Stelle in Commissione salute alla Regione, ha tuonato indignato: “Non è possibile rinviare ancora la discussione sulla sanità, evidentemente il Pd reputa più importante discutere sui maestri di sci o sulla protezione civile mentre nel Lazio di malasanità si muore, evidentemente la commissione di inchiesta fa paura e si cerca di ostacolarne l’istituzione.” La consigliera Gaia Pernarella è intervenuta in seguito all’annuncio, minacciando “l’uso continuo della richiesta di numero legale e di appello nominale.”
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