Bilancio, tempo scaduto, ora attesa della proroga - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bilancio, tempo scaduto, ora attesa della proroga

aula giulio cesareIl 30 novembre è arrivato. Dalla mezzanotte di oggi scadrà la data entro cui approvare il bilancio 2013 del Comune di Roma. In Campidoglio, su cui aleggia sempre più lo spettro del commissariamento, ci si prepara a ricevere la lettera di proroga del Prefetto di Roma in cui si solleciterà a dare l’ok alla manovra, pena lo scioglimento del consiglio comunale e conseguenti elezioni. E nell’ultimo giorno della ‘maratonà in aula Giulio Cesare c’è chi denuncia una «manovrina d’aula con la quale i consiglieri si spartiscono delle risorse per arrivare alla chiusura del bilancio». Oggi i lavori in consiglio sono proceduti lentamente. All’ordine del giorno le ultime due delibere propedeutiche, una delle quali stabilisce gli aumenti di alcuni servizi a domanda individuale come la Ztl, i loculi nei cimiteri e il costo richiesto per l’apertura di nuovi centri commerciali. Delibere che non sono state però approvate perchè in serata è caduto il numero legale e l’assemblea è stata convocata per lunedì mattina alle 10. E dai banchi dell’opposizione c’è chi ha salutato la fine dei lavori al grido di ‘Commissariamentò e ‘Tutti a casà. Ma nonostante ci sia stato uno ‘sforamentò dei tempi, la maggioranza si dice ancora intenzionata a dare l’ok al bilancio al più presto. Entro la prossima settimana. Intanto il consigliere radicale Riccardo Magi denuncia una sorta di «consuetudine» in Campidoglio secondo la quale gli i consiglieri si spartirebbero risorse per distribuirle nei loro collegi elettorali. Il fantasma di un obolo di una consistenza «ragguardevole» che «l’ultima volta ha raggiunto le dimensioni di 15 milioni di euro». «È una modalità di uso di risorse pubbliche – dice Magi – che riteniamo inaccettabile e che serve per pasturare il bacino elettorale del singolo consigliere; un modo di agire partitocratico e feudale. Lo abbiamo anche fatto presente al sindaco». Una questione che il radicale dice di aver raccontato anche in una riunione di maggioranza del 26 novembre scorso al sindaco che avrebbe parlato di un eventuale maxiemendamento «da poter fare nei limiti della liceità». I ‘pentastellatì si dicono d’accordo con il radicale Magi: «Daremo totale sostegno alla campagna di trasparenza – annuncia il capogruppo del M5S Marcello De Vito – Se fosse vero sarebbe indegno e dovrebbero andare a casa». Accuse tutte respinte dalla maggioranza in Campidoglio che definisce la ‘manovrina d’aulà una «ricostruzione fantasiosa e non veritiera»: «Qualsiasi iniziativa adottata – chiosano Francesco D’Ausilio, Gianluca Peciola, Luca Giansanti e Massimo Caprari e Fabrizio Panecaldo – è mossa dall’unico interesse di fare il bene della città e risollevare la qualità della vita dei romani».

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