Bilancio approvato, aumenta l’Irpef ma la Regione è salva dal default - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Bilancio approvato, aumenta l’Irpef ma la Regione è salva dal default

bilancioCon il via libera al bilancio 2014 aumenta dello 0,6% l’addizionale Irpef ma i conti della Regione Lazio si rimettono in ordine. «Quello approvato stanotte – spiega il presidente Nicola Zingaretti – è un bilancio di scelte forti e coraggiose, per voltare pagina evitando il baratro finanziario che stava portando la Regione Lazio al default, come recentemente certificato anche dalla Corte dei Conti, e per tornare a sostenere concretamente una politica di sviluppo». Ma l’aumento dell’addizionale regionale Irpef, che passa dall’ attuale 1,73% al 2,33% nel 2014 e al 3,33% nel 2015, fa scendere sul piede di guerra i sindacati che annunciano mobilitazioni già a partire dai primi di gennaio. «Il Lazio già era la Regione più tassata d’Italia ed ora con questa misura si supera il limite», attacca il segretario generale Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino. In nottata il Consiglio regionale del Lazio approva la legge di stabilità regionale 2014, il bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2014-2016 e il bilancio di previsione del Consiglio regionale. In Aula è presente il governatore Nicola Zingaretti che ricorda il motivo dell’aumento dell’addizionale regionale Irpef: poter accedere alle anticipazioni di liquidità concesse dallo Stato per far fronte ai debiti scaduti della pubblica amministrazione. La misura non interesserà i redditi inferiori ai 15.000 euro e, grazie a un emendamento alla legge di stabilità 2014, neppure quelli fino a 50.000 euro percepiti da contribuenti con tre figli a carico e, con l’occhio sempre al reddito, in generale le famiglie numerose, con più di tre figli. L’aula vota anche l’istituzione di due fondi. Nel primo, per la riduzione strutturale della pressione fiscale, confluiscono 12 milioni di euro, la metà provenienti dai tagli alle spese del Consiglio regionale proposti dal presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori e dall’Ufficio di Presidenza. Nel secondo, dedicato «alle famiglie per mutuo prima casa», 7,5 milioni. Si tratta di un bilancio da 35 miliardi di euro per il 2014, di cui al netto delle partite finanziarie e del disavanzo una manovra effettiva di 18 miliardi, spiega in una nota la Regione. E l’assessore al Bilancio Alessandra Sartore sottolinea come si prosegua sulla strada del risanamento dei conti. Il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Storace, plaude al ritorno dei «finanziamenti su ‘nostrè leggi: quella sulle Città di Fondazione e quella legata alla Giornata del Ricordo, dedicata ai Caduti delle Foibe», ma anche lui, come tutta l’opposizione di centrodestra, punta il dito contro «l’aumento Irpef dello 0,6 per cento, con un prelievo di oltre duecento milioni dalle tasche dei cittadini». A congratularsi con Zingaretti, invece, è il sindaco di Roma Ignazio Marino che commenta: «In Regione dopo gli anni di confusione e di mancanza di trasparenza si torna alla normalità». Intanto, nella Capitale la stangata tasse rischia di essere maggiore se, nonostante le smentite del primo cittadino, alla fine dovesse aumentare anche l’Irpef comunale. Per ora il segretario generale della Uil Roma e Lazio Pierpaolo Bombardieri fa questo conteggio: «Per i lavoratori dipendenti e i pensionati il costo di questo aumento dell’aliquota Irpef sulle buste paga sarà di 120 euro su un reddito lordo di 25 mila euro annui. Ovvero, l’impiegato medio avrà 120 euro in meno all’anno. Se poi questo impiegato è residente a Roma ed è proprietario di prima casa pagherà a gennaio altre 80 euro di residuo Imu».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login