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Vele Calatrava, si cercano fondi UE: sarà un centro sportivo

vele_calatravaDoveva essere lo stadio del nuoto per i Mondiali del 2009 poi la Città dello sport. Per anni però il mega progetto delle Vele di Santiago Calatrava a Tor Vergata è rimasta un’incompiuta a causa della mancanza di soldi. Ora, sfumata la possibilità di sponsor privati, si riparla del futuro di quella che appare una cattedrale nel deserto. Il Campidoglio ha intenzione di mantenere la vocazione sportiva e ricreativa del progetto ma, stante la dispendiosità del mega progetto, starebbe valutando se realizzare sono una delle due vele alte 90 metri. E spunta anche la suggestiva ipotesi, avanzata da una professoressa di Tor Vergata, di realizzare una gigantesca serra high tech. Aspetta ancora di ‘nascere’ l’opera gigantesca a firma di Santiago Calatrava, iniziata quasi dieci anni fa, nel 2005, e che ora è solo uno ‘scheletro bianco’ con acciaio a vista. In origine doveva diventare lo Stadio del Nuoto per i Mondiali del 2009. Poi riconvertita in Città dello Sport e ora viene proiettata nel futuro da un’ipotesi elaborata dall’Università Tor Vergata in una serra hi-tech su modello dei ‘Gardens by the bay’ di Singapore, un luogo dove architettura, natura e tecnologia si incontrano. Uno dei diversi progetti, svelato questa mattina durante un sopralluogo della commissione capitolina allo Sport guidata da Svetlana Celli, su cui è al lavoro l’ateneo romano e che sarà presentato al Campidoglio per essere valutato. L’intenzione è quella di far sorgere, al posto del Palazzetto del Nuoto con piscine olimpioniche, un giardino botanico hi-tech, con piante e fiori di tutto il mondo e la riproduzioni di diversi microclimi. Il tutto sotto una Vela ‘green’ e sostenibile, coperta da pannelli fotovoltaici. «Se la serra sarà realizzata nell’intera Vela – spiega la professoressa di Botanica dell’università Tor Vergata Antonella Canini, nonché coordinatrice del progetto e delegata del rettore per il territorio, ambiente e eco-sostenibilità – potrebbe diventare con i suoi due ettari la più grande del mondo. Una sorta di museo della natura non statico ma vivente. Il modello è quello di Singapore che attira ogni anno quattro milioni di visitatori». Il Campidoglio non vorrebbe però cambiare ‘destinazione d’uso’. E ragiona più su un’ipotesi concreta. Con un investimento più contenuto – circa 50 milioni di euro rispetto ai 200 milioni previsti per la serra hi-tech -, l’obiettivo è di completare lo ‘scheletro’ della Vela con delle vetrate e realizzare un centro sportivo-culturale. Quindi mantenere lo sport come vocazione originaria ed aggiungere spazi ricreativi per eventi culturali, quali piccoli auditorium, e biblioteche. Quanto ai soldi – da sempre il punto dolente del mega-progetto dell’architetto spagnolo- una volta sfumata la possibilità di sponsor privati, a Palazzo Senatorio si potrebbe valutare anche la possibilità di realizzare solo una delle due vele previste dal progetto. E anche tentare di accedere ai fondi Ue.

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