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Rifiuti, dal 1 febbraio chiude sito Cupinoro. Da Provincia Viterbo stop a Monterazzano

cupinoro7Dal 1 febbraio il sito di Cupinoro chiuderà le porte ai rifiuti di Roma e dei 25 comuni della Provincia ed è subito polemica. Dopo l’incontro di ieri tra i ministero per l’Ambiente Andrea Orlando e il governatore del Lazio Nicola Zingaretti per fare il punto della situazione, oggi negli uffici nella Regione, si svolto un incontro a cui hanno preso parte, tra gli altri, l’assessore regionale all’Ambiente Michele Civita, il sindaco di Viterbo Leonardo Michelini, il presidente della provincia di Viterbo Paolo Equitani, i consiglieri regionali Enrico Panunzi, Daniele Sabatini e Riccardo Valentini. Sul tavolo della discussione, la possibilità di conferire parte dei rifiuti nel sito di Monterazzano. Diverse le perplessità sollevate dagli amministratori del territorio. “La Provincia di Viterbo – ha detto Equitani – ha espresso la propria contrarietà al conferimento presso gli impianti viterbesi dei rifiuti della discarica di Cupinoro, chiusa dal primo febbraio. Il nostro territorio non può essere utilizzato come pattumiera ogni volta che ai propri confini si verificano situazione d’emergenza. All’assessore Civita abbiamo comunicato che siamo contrari al conferimento dei rifiuti di Cupinoro nel nostro territorio, in particolare nella discarica di Monterazzano, e che dovrà trattarsi di una soluzione temporanea, limitata ad un ristrettissimo arco di tempo. Il tempo minimo indispensabile per trovare altre soluzioni. L’autosufficienza di Viterbo non può essere presa a pretesto per scaricare sulla nostra provincia le difficoltà degli altri territori. Già ci facciamo carico con fatica dei rifiuti di Rieti sopperendo all’assenza di impianti nella provincia confinante, ci siamo dovuti anche sobbarcare parte dei rifiuti di Roma e provincia per venire incontro ai problemi della Capitale, adesso anche il disagio causato dalla chiusura della discarica di Cupinoro viene riversato sul nostro territorio. Siamo quindi disponibili a venire incontro ai Comuni interessati soltanto per i primi giorni, evitando che la chiusura del sito possa creare difficoltà ai cittadini dell’hinterland braccianese, ma abbiamo invitato la Regione a ricercare da subito altre e diverse soluzioni. Non possiamo permetterci di ridurre le potenzialità della discarica di Monterazzano già sufficientemente compromesse dal conferimento di tutti i rifiuti reatini. Appesantire ulteriormente la discarica – conclude Equitani – con rifiuti di altre zone è una prospettiva che non possiamo assolutamente permetterci e che contrasteremo con ogni mezzo”. Anche il primo cittadino, Michelini è intervenuto nel dibattito. “Il Comune di Viterbo è contrario all’arrivo dei rifiuti dei comuni della provincia di Roma”. Lo dichiara, in una nota, il sindaco Leonardo Michelini. “La soluzione della discarica di Monterazzano – continua il primo cittadino – non può essere la risposta alle disfunzioni di un piano regionale dei rifiuti che, prima di tutto, dovrebbe riconoscere una premialità per chi ha adottato il sistema di raccolta differenziata. Nella provincia di Viterbo, i comuni che già hanno attivato tale sistema hanno ridotto il 40 e in molti casi il 50% i quantitativi dei conferimenti in discarica, consentendo con ciò una maggiore durata della stessa.  Ribadisco la contrarietà del Comune di Viterbo a soluzioni che prevedono l’utilizzo della discarica di servizio di Monterazzano. Soluzione questa, prevista oggi come unica dal piano regionale dei rifiuti del 2012, motivata soltanto dalla prossimità dei comuni della provincia di Roma con la provincia di Viterbo e, quindi, con la discarica di Monterazzano”. In serata, la nota della regione Lazio. “In merito all’annuncio della chiusura della discarica di Bracciano in località Cupino – si legge nel comunicato – prevista il prossimo 31 gennaio a causa dell’esaurimento delle volumetrie disponibili, si precisa che gli uffici regionali competenti si trovano impossibilitati a rinnovare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) della discarica a causa di un parere negativo della Soprintendenza per i Beni paesaggistici e della Direzione Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC). Si sono così determinate due conseguenze: la necessità di individuare in tempi molto rapidi impianti provvisori e alternativi, in attesa di concludere positivamente il rinnovo dell’AIA, per i 25 Comuni della Provincia di Roma che conferiscono a Cupinoro e, al tempo stesso, la preclusione alla realizzazione dell’impianto di TMB che potrebbe servire i Comuni del bacino di riferimento per conformarsi a quanto riportato nella Circolare del Ministero dell’Ambiente del 6 agosto 2013 in materia di gestione del ciclo dei rifiuti”. “In particolare – prosegue la Regione – si ricorda che la discarica è in esercizio dal 1991 e che l’autorizzazione in questione è già stata rinnovata ben due volte in passato. La Regione, inoltre, ha comunicato ai Comuni la possibilità, prevista dall’attuale piano di gestione rifiuti del Lazio nei casi di carenza impiantistica e al fine di rispettare quanto previsto dal D.Lgs 36/2003 e dalle normative europee, di utilizzare provvisoriamente impianti presenti in altri Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), fermo restando il principio di prossimità. È ora compito dei Comuni l’individuazione della soluzione più favorevole alle proprie esigenze e la relativa comunicazione in merito, che la Regione Lazio aspetta di ricevere entro le prossime 24 ore. È’ bene ricordare che quasi tutte le 25 amministrazioni coinvolte hanno avviato in questi ultimi anni la raccolta differenziata porta a porta, con percentuali vicine al 70% per i Comuni che da più tempo hanno attuato questo tipo di raccolta differenziata. L’importante risultato conseguito ha permesso la significativa riduzione dei rifiuti conferiti in discarica (nel 2008 pari a circa 140.000 tonnellate, oggi ridotte a circa 60.000). Risulta pertanto evidente come tale percorso virtuoso, intrapreso grazie al lavoro di tutte le istituzioni competenti, abbia contribuito in modo significativo a rendere meno grave l’odierna situazione”.

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