SAN FELICE CIRCEO/Brutta sveglia per Petrucci, sindaco fantasma - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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SAN FELICE CIRCEO/Brutta sveglia per Petrucci, sindaco fantasma

Gianni Petrucci

Gianni Petrucci

«Ma chi me lo ha fatto fare?», deve aver pensato tante volte, negli ultimi mesi, il sindaco di San Felice Circeo Gianni Petrucci. Uno che non ha certo bisogno di presentazioni, dall’alto dei suoi quattro mandati consecutivi alla guida del Coni dopo che  ali vertici del comitato olimpico è arrivato Giovanni Malagò, mentre Petrucci resta comunque nel modo sportivo da numero uno della Federazione Italiana Pallacanestro. Insomma, una persona che ha bisogno di più poltrone per sentirsi a proprio agio.

E così a palazzo comunale lo si vede poco, anzi mai, come dimostra quanto accaduto il giorno della  ‘consegna’ delle pallottole a salve in una busta indirizzata a sindaco e giunta. «Ero a Roma, mi hanno avvertito solo in tarda serata», ha dichiarato a caldo Petrucci che al Circeo ci è arrivato con una lista sostenuta dal  centrosinistra nel maggio 2012.
Ma sono in tanti a contestargli la poca assidua frequentazione del palazzo anche nei momenti più critici come l’attuale vertenza sindacale sui licenziamenti di circa 30 dipendenti in esubero per effetto del dissesto finanziario in cui si trova l’amministrazione dopo anni di guida targata centrodestra.
Ma la vacanza di Petrucci al Circeo pare conclusa: da occupazione part time, la missione di sindaco dovrà necessariamente diventare a tempo pieno se non vorrà veder crollare il sogno di guidare la ridente cittadina laziale che, oltre a pochi giorni d’estate, nella restante parte dell’anno affoga in un mare di problemi: la sicurezza e la legalità prima di tutto.
Che il Circeo sia sotto le mire della criminalità organizzata – ma anche di una diffusa povertà e disperazione come dimostra il recentissimo omicidio di una povera anziana per mano di un italiano in quel di Borgo Montenero – è ormai un dato di fatto.
Ma l’aspetto della scarsa sicurezza del territorio – una movida piuttosto molesta d’estate ed il totale abbandono in inverno .  non è un problema secondario, come non è un problema da mettere da parte – a detta dei sanfeliciani – il rapporto di Petrucci con la città dove se «lo incontri neanche ti saluta». Lui,mister Coni, che la scorsa estate in una intervista alla stampa locale diceva «Credo di aver un buon rapporto con San Felice».Non ne era certa, e questo briciolo di onestà tutto sommato gli fa onore.
Critiche da più parti gli sono arrivate per le politica messa in campo sino ad oggi sulle opere pubbliche, sulla depurazione, sulla manutenzione della città, gli eventi estivi, ma la lista potrebbe essere ancora più lunga.
Insomma, un primo cittadino fantasma che neanche nei momenti più difficili si fa trovare. All’incontro indetto in prefettura alla presenza delle organizzazioni sindacali per dirimere la questione degli esuberi, per conto dell’amministrazione – e del sindaco dunque – non c’era nessuno.
Ma le critiche non lo sfiorano, come i proiettili a salve recapitati in municipio: «Le minacce  – ha detto Petrucci -non serviranno comunque a farmi cambiare il modo di amministrare: come sindaco sono un funzionario di governo ed è mio dovere applicare la leg-ge. Continuerò a farlo anche dopo questi inutili proiettili». Insomma, l’avventura sanfeliciana prosegue, anche se il clima non è quello della vacanza.
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