Roma, ferita, insorge: dateci un sindaco vero - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, ferita, insorge: dateci un sindaco vero

roma_allagataSi è toccato davvero il fondo. Se oggi a capo del Campidoglio ci fosse stato Alemanno sarebbe stato giustamente messo sulla graticola. Con Ignazio Marino si usa un metro diverso. Eppure la marea monta come la piena del Tevere. Quando è troppo è troppo e qualcuno già dice “O Marino cambia marcia o è meglio che cambi città. Fare per Roma peggio di Alemanno è difficile ma evidentemente è possibile e la situazione che oggi la capitale si trova a vivere ne è purtroppo prova viva e drammatica. Non sono i centimetri di pioggia a scatenare la rivolta, non è il nubifragio con i suoi danni collaterali. E’ l’atteggiamento della amministrazione che fa saltare i nervi ai romani, destra o sinistra che sia. Trema il Pd, la gente ne ha le tasche piene, e se l’ironia cresciuta attorno alla imbarazzante immagine di Alemanno con la pala in mano a spalare la neve invocando l’intervento dell’esercito alla fine è costata all’allora sindaco la rielezione, oggi a Roma non c’è nemmeno voglia di scherzare. Il sindaco-ciclista si difende dicendo che si è trattato di un evento eccezionale, che ha trovato una situazione disastrosa, che non si risolvono questi problemi in 48 ore. Ma dopo quasi un anno un amministratore deve prendersi le sue responsabilità. Troppo facile pensare a una Roma-Copenhagen o a una Roma-Parigi, qui non funziona nulla, e prima di pensare ai Fori e alle piste ciclabili il sindaco avrebbe dovuto pensare a stabilizzare la pulizia dei tombini dei Lungotevere e risolvere una per una tutte le criticità riscontrate nelle ultime alluvioni. L’emergenza di queste ore era stata annunciata da giorni, per l’ennesima volta la città si è fatta trovare impreparata ed è stato un disastro. Roma affonda, e tutti assistiamo impotenti al naufragio. Un naufragio annunciato. Lo sapevano tutti che la città in mano al politico-chirurgo era devastata, che la levatura di chi gli sta intorno e di chi lo controlla-sostiene non era eccelsa. Apprendisti stregoni, figure di sfondo della politica. E il risultato si vede: strade colabrodo, sistema fognario senza manutenzione da anni e poi trasporti in ginocchio.Basta una bomba d’acqua per mandare tutto per aria. Altrove si prevede, si previene, poi scatta l’operatività dei soccorsi, a Roma tutto avviene in modo confuso. E la prevenzione non esiste. Solo parole. La Protezione Civile, i volontari, le forze dell’ordine, i vigili hanno lavorato fino allo stremo delle forze e loro sì, vanno ringraziati. Ma il sindaco che visita le zone disastrate e dice che è tutta colpa di chi non ha fatto in passato non si può guardare

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