OSPEDALE ISRAELITICO/Nubi sul futuro. Il caso Mastrapasqua potrebbe avere riflessi sulla struttura - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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OSPEDALE ISRAELITICO/Nubi sul futuro. Il caso Mastrapasqua potrebbe avere riflessi sulla struttura

ospedale-israelitico-magliana-piccolaPiove, pomeriggio grigio, una piccola folla presidia la sala di attesa di una delle sedi dell’ospedale israelitico, ignara del fatto che il direttore generale della struttura, Antonio Mastrapasqua sia stato, nei giorni scorsi, indagato dalla Procura di Roma. L’inchiesta lo vede coinvolto in un giro di affari di 85 milioni di euro per presunte cartelle truccate e fatture gonfiate con le accuse di truffa aggravata, falso ideologico e abuso d’ufficio. Abbiamo chiesto all’ufficio informazioni di poter parlare con l’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) che come dice il nome dovrebbe quantomeno metterci la faccia, presentarsi e relazionarsi con noi. Invece un impiegato ci blocca all’ingresso, chiedendoci le generalità e fa da tramite con l’Urp, trincerato in qualche stanza dei piani alti. Morale della favola? Silenzio stampa, ci dicono che “nessuno deve rilasciare dichiarazioni”, perché non ci sono novità sui fatti che riguardano il direttore generale. Invano il tentativo di avvicinare medici o personale ospedaliero anche per verificare le voci di un possibile rischio, che dopo la vicenda, la Regione blocchi il pagamento degli stipendi a 250 dipendenti. Intanto la struttura, che ha tre sedi a Roma (Isola Tiberina, Magliana e Tor Marancia) è un ospedale geriatrico che garantisce un supporto al paziente sia con i ricoveri ospedalieri, sia con l’assistenza domiciliare, oltre che in ambito ambulatoriale e per le indagini diagnostiche, con tempi di attesa tra i più brevi reperibili sul territorio. Offre servizi specializzati sia in convenzione con la Regione Lazio, che in regime privato. Nel corso degli anni si è passati da una azienda in crisi profonda ad una polo sanitario di eccellenza a livello nazionale. Dal 2001 al 2005 i ricavi sono passati da 17 milioni di euro a 40 milioni per arrivare nel 2011 a 54 milioni. Il personale dipendente è passato dalle 180 unità del 2000 alle 250 del 2011. Da anni effettua un servizio di Assistenza Domiciliare, rivolta a pazienti non autosufficienti, affetti da polipatologie, consentendo, dove possibile, di evitare il ricovero ospedaliero. Il servizio è rivolto, tramite un’apposita convenzione, ai residenti nel territorio dell’Asl RmA, che valuta, caso per caso, l’ammissione al programma di assistenza. Sono 73 le branche specialistiche seguite dall’ospedale, di cui 14 non accreditateche vengono eseguite in regime privato. Si va dalle semplici analisi cliniche, al servizio di cardiologia, ginecologia, psicologia, odontoiatria, neurologia, nefrologia, oncologia, ortopedia, reumatologia, medicina estetica. Per lo più le visite specialistiche sono effettuate in tutte e tre le sedi ad eccezione di alcune che sono attribuite ad una sola struttura. Qualche esempio in termini di costi: visita cardiologia ed ecocardiogramma costa 150 euro, mentre con l’elettrocardiogramma solo 100 euro; la visita ginecologica, con pap-test ed ecopelvica, 150 euro. Per accedere ai servizi dell’ospedale basta presentarsi al momento dell’accettazione amministrativa, muniti di codice fiscale, numero del Municipio di appartenenza, impegnativa prescritta dal medico curante ed eventuale tesserino di esenzione. Apparentemente una piccola oasi di efficienza. E adesso? Alessandra De Gaetano

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