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ROMA/Lotta per la casa, dopo gli arresti il Movimento scende in piazza

roma2Dal presidio al corteo, dal corteo alla protesta violenta. Dopo le 17 misure cautelari scattate giovedì mattina, i Movimenti per la casa hanno organizzato un presidio e poi una manifestazione, durante la quale sono state lanciate alcune bombe carta e un attivista è rimasto leggermente ferito, mentre una passante ha avuto un malore. Danneggiati cassonetti e auto, impazzito il traffico tra strade chiuse e deviazioni. Porta Pia è stata scelta per il sit-in perché lì a fine ottobre gli antagonisti si erano accampati e avevano chiesto lo stop agli sfratti. «Vogliono provare a fermare i Movimenti per il diritto all’abitare con la repressione, ma noi non ci spaventiamo. Con gli arresti non fermeranno le nostre lotte», hanno spiegato gli antagonisti. Poi hanno dato vita a un corteo che, aperto dallo striscione «Le lotte sociali non si arrestano, tutti liberi», si è diretto in via XX Settembre. Dalle parti della stazione Termini qualcuno ha lanciato una bomba carta in un cassonetto, gesto a causa del quale un manifestante è rimasto ferito e una passante ha accusato mal d’orecchie e nausea: entrambi sono stati trasportati all’Umberto I per essere visitati e medicati. Intanto il corteo – che via via ha raggiunto i duemila partecipanti – ha raggiunto piazza Barberini e ha imboccato via del Tritone fino al Traforo, sotto il quale è esplosa un’altra bomba carta. E altre quattro sono scoppiate al termine della manifestazione in piazza Santi Apostoli, davanti a palazzo Valentini, sede della prefettura, che i Movimenti per la casa accusano della situazione critica che c’è Roma in materia di alloggi. «Vergogna, città blindata. E noi continueremo ad occupare», hanno gridato gli antagonisti. E gli slogan sono stati diretti anche contro il governo: «Non cederemo, continueremo a protestare».

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