Bretella Cisterna-Valmontone, è la volta buona? - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bretella Cisterna-Valmontone, è la volta buona?

C’è l’impegno vincolante della Regione ma gli ambientalisti fanno la fronda

cisterna_valmontoneOra c’è l’impegno vincolante della Regione Lazio e potrebbero finalmente partire le procedure per la realizzazione della bretella autostradale Cisterna-Valmontone.
La Giunta regionale del Lazio, con la delibera n. 60 del 12 febbraio scorso, ha approvato lo schema dell’atto di dichiarazione consistente nell’impegno – vincolante per la stessa Regione – a salvaguardare la società Autostrade del Lazio spa ed il finanziamento assegnato a quest’ultima per la costruzione della Roma-Latina.  La manleva, dunque, è un passaggio fondamentale per sbloccare l’iter di un’opera che nel 2003 era stata aggiudicata ad Autostrade del Lazio spa ma che ha subito una serie di battute d’arresto anche a causa di due distinte iniziative giurisdizionali promosse da Arcea Lazio spa e Consorzio 2050, tese a contestare la legittimità degli atti del procedimento, entrambe respinte dal Consiglio di Stato con sentenza 1225 del 2013. L’esistenza di tale contenzioso aveva poi indotto il Cipe, nell’agosto del 2013 a esprimere l’esigenza che la Regione assumesse a proprio carico, nei confronti del concedente, qualsiasi onere eventualmente derivante dal contezioso esistente sull’opera. Un ostacolo che ora è stato superato, visto che la Regione ha sollevato la società Autostrade del Lazio da ogni responsabilità o richiesta riconducibile appunto ai contenziosi in corso.
Con questa manleva la Regione si impegna « a tenere indenne la società Autostrade del Lazio S.p.A. ed il finanziamento pubblico alla stessa assegnato per la realizzazione dell’intervento relativo al “Completamento corridoio tirrenico meridionale A12 – Appia e Bretella autostradale Cisterna – Valmontone – tratto A12 Roma Civitavecchia – Roma (Tor de’ Cenci)”, da qualunque responsabilità e/o richiesta riconducibile alle procedure arbitrali in atto tra Autostrade per l’Italia S.p.A. e il Consorzio 2050, soci di minoranza di ARCEA Lazio S.p.A. e la Regione Lazio.»
Tutto bene? Niente affatto, perchè lungo il percorso che portertà all’apertura dei cantieri ci sono i comitati ambientalisti che minacciano ricorsi al Tar, ed intanto lanciano strali contro la Regione che si fa garante «per superare gli inciampi del progetto devastatorio», scrive il comitato ‘No corridoio’.
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