Petrangeli, il più amato della compagnia - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Petrangeli, il più amato della compagnia

La strana vicenda del sindaco (Sel) di Rieti, inviso al Pd, sostenuto dalla gente

Simone Petrangeli

Simone Petrangeli

E’ una strana vicenda umana e politica, quella di Simone Petrangeli, inviso alla politica di destra e di sinistra, amato da tutti in una cittadina di frontiera come Rieti dove tutti si conoscono e si danno del tu, dove amori e rancori si mischiano e sopravvivono per secoli. Poco meno di quarant’anni, reatino sempre vissuto a Rieti (se ne è staccato parzialmente solo per frequentare l’università a Roma) avvocato. Una bella faccia giovane barba e capelli lunghi tipo anni Sessanta – una compagna e due bambini – che evidentemente convince e piace ai suoi concittadini, visto che lo hanno voluto sindaco quasi due anni fa e la scorsa settimana -per quel che valgono i sondaggi – lo ha premiato come il primo cittadino più amato del Lazio, ottavo per livello di consensi (69%) nella classifica nazionale. Una strana storia, quella della politica reatina; dopo diciotto anni in fila di amministrazioni di centro destra il capoluogo della provincia più trascurata del Lazio si è consegnata mani e piedi al giovanePetrangeli, targato Sel. Una svolta epocale, benedetta (condivisa o cinicamente sopportata) dall’uomo forte del territorio, quel Melilli (ex presidente della provincia, deputato Pd) che oggi governa il Partito democratico della regione. Una giunta composita – qualcuno direbbe confusa – sostiene il sindaco ma non ne condivide le scelte, lo contesta, lo pressa, in ogni modo gli rende le cose difficili. La giunta vive di stress, con assessori che si dimettono e ritornano, Petrangeli ha ereditato un bel buco di bilancio e non è riuscito a recuperare, di chiarimento in chiarimento si è arrivati a questo atto di sostegno della città al suo sindaco, leggendo i titoli dei giornali ci si chiede la ragione di questa visione schizofrenica della realtà: lui avverte il Pd e il Pd lo contesta, gli pone un ultimatum dopo l’altro, gli contesta errori e fallimenti. L’opposizione può stare tranquillamente alla finestra, fa tutto da solo il partito più forte. La chiusura del centro storico,la “maledetta” Ztl pare abbia ammazzato definitivamente la città, impoverendo ulteriormente commercianti e artigiani prima ancora di prendere l’avvio. L’uomo di Vendola a Rieti dovrebbe essere spazzato via. Eppure due reatini su tre sono con lui. Lo strabismo della politica. In fin dei conti così fa comodo a tutti.

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