Eccessi della “movida”, ma i coltelli sono troppo - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eccessi della “movida”, ma i coltelli sono troppo

movida_sicura_trastevere“Lo abbiamo sottolineato già la scorsa settimana e lo facciamo anche oggi, tutti gli esercenti sono favorevoli ai progetti che garantiscono una maggiore tranquillità ma leggiamo troppo spesso che quando accadono violenze e comportamenti illegali, dovremmo essere noi il capro espiatorio di una società violenta e dove non esistono adeguate forme di controllo.” Questa la dichiarazione di Claudio Pica Segretario dell’Associazione Esercenti bar, caffè, gelaterie e ristoranti che prosegue “Noi siamo una categoria che passa una moltitudine di controlli e di accertamenti per fare impresa e se accade, come nei giorni scorsi, che delle persone violente accoltellano un ragazzo, vorremmo capire cosa centriamo noi? Troppo facilmente, ad ogni evento delittuoso, ci si addita come coloro che vendendo alcolici siamo direttamente od indirettamente responsabili. Gli esercenti pagano cifre esorbitanti per avere queste licenze e si programmano vite imprenditoriali ed investimenti; se qualcuno pensa che basta emettere un ordinanza anti-alcool per scongiurare quanto accaduto o è superficiale o continua con un gioco di contrapposizione residenti-esercenti che già in passato ha provocato gravi danni ed un bellicoso gioco elettorale. I locali nel centro di Roma sono un veicolo turistico importante ed anche un grande bacino economico che dà lavoro a migliaia di persone – continua Claudio Pica – ma l’ordine pubblico spetta alle Istituzioni preposte. Viviamo purtroppo in una società a volte violenta ma se c’è chi va in giro con un coltello in tasca, siamo noi i primi ad essere preoccupati.”

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