Un tribunale allo sbando. Ma a qualcuno serve così - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Un tribunale allo sbando. Ma a qualcuno serve così

In provincia un avvocato ogni 186 avvocati, trentamila cause pendenti solo nel Civile. Pagano i cittadini, ma il presidente Cerasoli fa il Ponzio Pilato

tribunale_latinaIl tribunale di Latina sempre più allo sbando: il suo presidente non riesce a risolvere la benchè minima disfunzione, mentre la classe forense, nonostante i 3000 iscritti tra avvocati e praticanti, conta meno di niente.

In provincia di  Latina c’è un avvocato ogni 186 abitanti: forse il numero può sembrare esagerato, ma collima con l’ingente mole di lavoro che, ad esempio, si traduce nelle oltre 30mila cause pendenti solo nel civile.

Palazzo di giustizia senza controllo, alla prese con criticità che troppo spesso sono state denunciate proprio dagli avvocati senza che essi abbiano ottenuto risposta. L’ultimo documento dell’ordine segnalava una ventina di criticità  tra penale e civile, tracciando un quadro a dir poco sconcertante, incidendo gravemente sulla vita degli utenti-cittadini. Prendiamo ad esempio due settori: quello delle separazioni e quello dei decreti ingiuntivi.

Nel primo ambito sono gli stessi avvocati a denunciare: «Ritardo nella fissazione delle udienze di separazione, specie quelle giudiziali, che spesso richia dicompromettere irrevocabilmente i futuri rapposri tra coniugi, con pregiudizio per la prole».

Basterebbe questo a sostegno della denuncia sulla malagiustizia praticata a piazza Buozzi senza per forza citare le questioni inerenti ai processi penali. Già, perchè le lentezze del tribunale riguardano davvero ognuno di noi, anche non necessariamente implicato in fatti ‘cruenti’. Di una giustizia efficiente c’è bisogno nella vita di tutti i giorni, ma quando non si riese neanche ad ottenere un decerto ingiuntivo per soldi dovuti da un datore di lavoro disonesto, da un fornitore malandrino, le cose in un paese iniziano a mettersi male.

Denciano ancora gli avvocati: «L’estremo ritardo nell’emissione presso il tribunale di Latina dei decreti ingiuntici, per i quali si rischia di aspettare anhe quattro mesi dal deposito prima dell’adozione del provvedimento».

E tutto questo il presidente del tribunale, lo sa benissimo.

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