Omicidio Camilluccia: Ceniti si avvale della facoltà di non rispondere
Giovanni Battista Ceniti, il 29enne rimasto gravemente ferito giovedì nella sparatoria alla Camilluccia in cui è morto il broker Silvio Fanella, si è avvalso della facoltà di non rispondere al gip Paola Della Monica durante l’udienza di convalida. «La decisione di avvalersi di questa facoltà – ha detto l’avvocato Luigi Conti, difensore di Ceniti – è legata alle condizioni di salute del mio assistito che non hanno reso possibile lo svolgimento dell’atto istruttorio». Ceniti, infatti, è ancora ricoverato presso il reparto di chirurgia generale del Policlinico Gemelli. In giornata, comunque, il giudice dovrà decidere se confermare il provvedimento di fermo per omicidio, firmato dai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini e, eventualmente, se emettere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere
Intanto nel pomeriggio di oggi c’è stato un nuovo sopralluogo della polizia scientifica nell’appartamento di via della Camilluccia 19 dove giovedì mattina è avvenuto quello che sembra essere stato un tentativo di sequestro finito in tragedia, con l’omicidio del broker Silvio Fanella e il ferimento di uno dei tre componenti del commando. Al sopralluogo parteciperà anche il difensore di Ceniti, l’avvocato Luigi Conti. Tra i tanti dubbi da sciogliere anche quello relativo alla presenza di una seconda pistola, forse in possesso di Fanella, che potrebbe aver sparato per primo quando si è accorto che le tre persone che si trovava davanti non erano realmente uomini della Guardia di finanza.
Sembra essere sempre meno sottile il filo che divide gli inquirenti e il resto del commando responsabile dell’omicidio di Silvio Fanella. Secondo quanto si è appreso, le indagini per risalire all’identità delle due persone fuggite subito dopo l’omicidio, si starebbero concentrando in ambienti legati all’estrema destra. Non è escluso che i due uomini possano essere coetanei di Ceniti. I loro volti sarebbero stati ripresi da una telecamera di un negozio nel quartiere Prati. Secondo quanto si è appreso, le riprese li avrebbero immortalati a piedi poco dopo aver lasciato la Fiat Croma in via Premuda. Gli investigatori ipotizzano inoltre che i due ricercati possano aver avuto dei complici, che li abbiano aiutati nella loro fuga, forse fino ad una fermata della metropolitana, dopo aver abbandonato l’auto utilizzata per il sequestro finito male
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