AssoTutela, Polizia di Stato: “Basta umiliazioni a chi muore per difenderci” - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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AssoTutela, Polizia di Stato: “Basta umiliazioni a chi muore per difenderci”

Michel Emi Maritato

Michel Emi Maritato

C’è come l’impressione che si voglia indebolire la lotta all’immigrazione clandestina. “Chiedo al ministro Alfano di fare chiarezza sul presumibile smantellamento entro l’anno dell’unità rapida d’intervento (URI) per l’immigrazione della Polizia di Stato. Non si capisce come mai il dr. Pinto dirigente della Polizia abbia inviato i componenti dell’unità al controllo passaporti di Fiumicino sostituendoli con personale inesperto, cosa si cela dietro tale manovra? Inoltre perché i componenti dell’URI non vengono monitorarti dalle malattie infettive come da circolare del 2002/2009? Lo dichiarano congiuntamente Michel Emi Maritato, Presidente di AssoTutela, e l’Avv. Luisa Cicchetti, coordinatore delle attività giuridiche di AssoTutela, esprimendo le proprie forti perplessità sull’ eventuale eliminazione dell’URI, struttura che si occupa di smaltimento e controllo dell’arretrato nel rilascio dei permessi e che in molte occasioni ha portato al diniego di detto rilascio per mancanza di requisiti. “La domanda che ci poniamo è se veramente si voglia combattere l’immigrazione clandestina, con quali strumenti e quale sia dunque l’effettiva volontà politica del governo. C’è come l’impressione che si voglia indebolire la lotta all’immigrazione clandestina. Alfano chiarisca come intende gestire la questione dell’URI e quali siano i concreti piani di intervento per far fronte a flussi migratori sempre più invasivi, mal controllati e con un numero di falsi rifugiati politici sempre più in aumento”, conclude la nota. Qualche voce di corridoio ci suggerisce che PInto non vorrebbe smantellare l’Uri ma più subdolamente sostituirne i componenti,si veda infatti che mentre gli specialisti dell’uri smistano la fila all’aeroporto, negli sbarchi alla nuova frontiera Italiana Pinto ha mandato 3 unità non specializzati in tal senso quasi segretamente ed illegittimamente, ma a lui evidentemente più vicine”.

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