Fiumicino, non si placa la protesta dei bagagli. In arrivo sanzioni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fiumicino, la protesta dei bagagli non si ferma. Il Garante degli scioperi valuta sanzioni

valigieDue giorni di fila di lavoro per riportare la situazione alla normalità. E’ l’unica strada per rimettere sugli aerei i bagagli che i passeggeri dell’aeroporto di Fiumicino sono stati costretti a lasciare in pista allo scalo Leonardo da Vinci, a causa della protesta dei dipendenti che dicono ‘no’ ai 1590 licenziamenti annunciati da Alitalia. Nessuno sciopero quindi, ma il rispetto alla lettera del contratto di lavoro. E i bagagli restano a terra,  gettando nel caos l’hub. Fino a ieri, infatti, erano 14mila quelli rimasti a terra, con i vacanzieri che non hanno visto arrivare le loro borse all’arrivo e che sono stati quindi costretti ad avviare tutte le procedure burocratiche per riaverle indietro.

Fino ad ora sono circa 5mila i bagagli che la compagnia di bandiera ha rimesso sui velivoli per riportarli ai legittimi proprietari. Ma, considerando il periodo di ferie e il notevole numero di passeggeri in transito sullo scalo internazionale romano, non sempre i posti in stiva possono bastare per caricare tutte le borse rimaste a terra nei giorni scorsi. Per questo Alitalia ha attivato anche un servizio di trasporto su camion e sta valutando la possibilità di effettuare la consegna anche con aerei cargo. L’obiettivo è ritornare alla normalità in poche ore.

Sullo stato di agitazione dei dipendenti è intervenuto il presidente dell’Autorità di garanzia
sugli scioperi, Roberto Alesse. Il Garante ha scritto ai vertici di Alitalia, chiedendo “ogni informazione utile ad individuare i soggetti responsabili delle iniziative” di protesta dei lavoratori addetti alla movimentazione bagagli a Fiumicino. Dalle informazioni acquisite dal prefetto di Roma e dalla società Adr, scrive il Garante, “appare verificata la riconducibilità dell’azione di protesta all’ambito di applicazione della legge 146 del 1990. Infatti, secondo il costante orientamento della commissione, la realizzazione di forme di lotta sindacale diverse dallo sciopero le quali, per entità durata o modalità di attuazione siano tali da provocare una significativa riduzione o disorganizzazione del servizio pubblico essenziale deve avvenire nel rispetto degli obblighi di preavviso, di predeterminazione della durata, nonchè di erogazione delle prestazioni indispensabili”.

Al termine dell’istruttoria, l’autorità di garanzia valuterà “l’apertura di un procedimento per l’irrogazione delle sanzioni contro quanti hanno causato gravi disagi all’utenza, tra l’altro nel corso delle franchigie estive, ovvero i periodi nei quali è vietata ogni azione di sciopero nei servizi pubblici essenziali”.

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