Salario accessorio, sindacati in stato di agitazione per difendere la busta paga | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Salario accessorio, l’allarme dei sindacati: “I lavoratori perdono 900 euro l’anno”

Comunali-Roma-scioperoSalario accessorio, la guerra tra Campidoglio e dipendenti continua. Perché se per il sindaco Ignazio Marino e il suo vice Luigi Nieri la soluzione si chiama contratto decentrato, per i sindacati con questa riforma i lavoratori comunali perderanno 900 euro l’anno in busta paga. Il prossimo appuntamento, decisivo, èLil 5 settembre quando si riaprirà il tavolo con il primo cittadino.“Se non avremo risposte certe, da quella data accoglieremo il mandato dei lavoratori e metteremo in atto mobilitazioni anche eclatanti”, spiega Roberto Chierchia, segretario generale Cisl Fp.

Per le organizzazioni sindacali con l’eliminazione del salario accessorio, che faceva salire le buste paga, la retribuzioni potrebbero arrivare a scendere anche del 50%. “Da 1.700 euro si passerebbe a 800 euro annui”spiegano i sindacalisti. Quello che definiscono “atto unilaterale”, perché deciso dalla giunta Marino senza interpellare le rappresentanze sindacali, avrà “pesanti conseguenze sui 24mila dipendenti di Roma Capitale e sulla città intera” denunciano. Una minaccia, neppure troppo velata, che metterebbe a rischio non solo il portafogli dei lavoratori, ma gli stessi servizi.

I sindacati attaccano tutto l’impianto della delibera che dettata “esclusivamente dal timore degli addebiti del ministero delle Finanze”. Ma i tecnici delle Finanze, che ad aprile hanno bocciato il salario accessorio,  dimenticano che “un quarto dei lavoratori ha uno stipendio base di meno di 1.300 euro”, continua Chierchia. Una spending review che avrà solo la conseguenza di impoverire i lavoratori”. Natale Di Cola, segretario Cgil Fp Roma e Lazio, sottolinea che a rischio è solo la parte di stipendio per i lavoratori, non quelle dei dirigenti, che pure il Mef contesta nel suo dossier.Altro controsenso l’inizio del contratto per il 2014 che inizia a decorrere dall’1 dicembre 2014.

Si scaglia contro la delibera anche il sindacato della polizia locale Sulpm: “Basta rimbalzi di responsabilità tra partiti sul contratto decentrato di Roma, gli istituti contrattuali oggetto delle contestazione del MEF risalgono al 2005 e furono firmati dall’allora Sindaco PD Walter Veltroni, quelli sull’ordinamento professionale furono invece ratificati da Alemanno” ha dichiarato Alessandro Marchetti, all’epoca dei fatti Segretario romano del SULPM commentando la dichiarazione del capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio. Per il sindacalista metropoli come Roma e Milano “hanno bisogno di specifici contratti di lavoro” diversi da quelli di comuni con pochi abitanti”. La partita è ancora lontana dall’essere chiusa.

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