Teatro Valle, occupanti chiedono garanzie. Marinelli: "Liberate sala" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Valle, braccio di ferro Campidoglio-occupanti. Marinelli: “Liberate la sala”

Una giornata di assemblee e sopralluoghi nella storica struttura di Roma. Gli attivisti chiedono garanzie per lasciare gli spazi

assemblea valle 1Continua il braccio di ferro tra gli attivisti del Teatro Valle occupato e il Campidoglio. I ragazzi della Fondazione, che ieri sera hanno lasciato la sala del Settecento trascorrendo la notte nell’ingresso della struttura teatrale più antica di Roma, chiedono maggiori garanzie sulla partecipazione promessa dal Comune.

La mattinata non era iniziata nel migliore dei modi. “Un’ora fa – avevano scritto gli occupanti intorno alle 10.30 su Facebook – mentre stiamo aspettando i funzionari del comunali e preparando la conferenza stampa che avevamo annunciato pubblicamente, invitando le istituzioni, è stata staccata la luce. Alla faccia della fiducia”. In un post successivo aggiungevano: “Tutti al Valle! Staccata la luce. Sono questi i presupposti di un dialogo?”. “E’ un atto scellerato – avevano aggiunto gli occupanti – Staccando la luce si disattivano i dispositivi antincendio”.

Su Twitter nel frattempo i post si erano moltiplicati. Comune la frase: “Come possiamo fidarci di un dialogo che usa la Digos e stacca la luce?”. Dall’altra parte invece chi, dopo 3 anni di occupazione, scriveva: “Luce staccata? Non l’hanno mai pagata” e festeggia per il “Valle liberato”. Poi, dopo oltre tre ore di braccio di ferro, le utenze sono state riallacciate.

“Oggi cessa lo stato di occupazione – ha esordito quindi Ilenia Caleo, una delle occupanti, spostandosi nel foyer illuminato dai raggi del sole per illustrare le richieste dei “comunardi”. Ora, ha proseguito, “inizia una nuova fase costituente: una istituzione riconosciuta, innovativa e europea che raccoglierà l’esperienza di questi tre anni, rinnovando la vocazione alla sperimentazione artistica del teatro più antico di Roma”. La richiesta degli occupanti “come atto di fiducia reciproca” è che il teatro rimanga aperto e il foyer rimanga a disposizione del pubblico per attivare un laboratorio di creazione e confronto; inoltre “vogliamo che il foyer sia il luogo dove studiare una convenzione con le istituzioni, sarebbe un segnale forte anche per i cittadini”. Un’altra proposta è quella di creare un osservatorio permanente e un cantiere-scuola sui lavori di messa a norma. “Si sta pensando a una frequenza radio dedicata, per dare voce a quello che succede all’interno del teatro, e a una diretta streaming dei lavori”.

Artisti e lavoratori dello spettacolo chiedono anche un impegno del Mibact guidato da Dario Franceschini, “grande assente in questi giorni”, e lo invitano a prendere parte ai futuri tavoli di discussione. “Resta necessario ricevere solide garanzie sul futuro del Valle, attraverso la scrittura di una convenzione da concordare con le istituzioni competenti.Vogliamo portare il modello della Fondazione in Europa – concludono -, visto che siamo entrati nel semestre italiano di Presidenza europea, diamo una mano a Renzi: in Italia è sempre più difficile fare cultura e arte in autonomia”. Ma per l’assessore Giovanna Marinelli e il presidente del Teatro di Roma Marino Sinibaldi, affinché si prosegua nell’impegno preso di “avviare un confronto per pervenire alla stesura e alla stipula di una convenzione per un progetto sperimentale di teatro partecipato con la Fondazione Teatro Valle Bene Comune” (che finora non è stata però riconosciuta dal prefetto, ndr), è necessario “che il Teatro Valle nella sua interezza venga consegnato a Roma Capitale per l’immediato conferimento al Teatro di Roma. La nostra posizione resta invariata”. “L’impegno che ci assumiamo oggi – proseguono – è quello di far sì (dopo il sopralluogo della Soprintendenza statale e un progetto per la messa a norma) che i lavori permettano al più presto la riapertura del Foyer che verrà destinato ad un punto informativo del Teatro di Roma e potrà essere utilizzato dalla Fondazione Valle Bene Comune come luogo aperto di incontro tra l’istituzione teatrale e la città. Contemporaneamente possiamo fin da ora fissare il calendario degli incontri: il primo appuntamento sarà il 2 settembre con il direttore del Teatro di Roma, Antonio Calbi, per avviare gli incontri necessari alla stesura e alla firma della convenzione tra Teatro di Roma e Fondazione Teatro Valle Bene Comune”. “Ci attendiamo – concludono – che coerentemente da quanto detto ieri, il Teatro Valle sia lasciato immediatamente e interamente a Roma Capitale e, quindi, al Teatro di Roma”.

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