Ardea, intimidazione contro il sindaco Di Fiori: dopo l’auto bruciata la carcassa di maiale
Ancora una intimidazione. La seconda in pochi mesi. La vittima prescelta è sempre la stessa, il sindaco di Ardea Luca Di Fiori. Che, dopo l’auto bruciata, si è ritrovato la carcassa di un maiale di fronte casa del sindaco di Ardea Luca Di Fiori. Qualcuno ha lasciato l’animale morto davanti il cancello della sua abitazione, Di Fiori ha subito chiamato i carabinieri e commentato: “E’ un’intimidazione alla città”. Ma la cittadina da lui amministrata non è nuova a episodi del genere.
Solo nel 2013 sono stati 15 gli attacchi incendiari, minacce e proiettili contro politici e giornalisti del territorio. L’allarme mafie era scattato, portando a 2 interrogazioni. Poi più nulla dopo lo sdegno e la paura. E le intimidazioni che continuano. Perché, come appurato dalle stesse Commissioni ad hoc, la presenza e gli «affari» dei clan della ‘ndrangheta Gallace, Gallico, Alvaro e Molè sono ormai cosa certa.
Il Coordinamento Antimafia Anzio-Nettuno «esprime preoccupazione per l’ennesima intimidazione ai danni del sindaco di Ardea». «Le intimidazioni ad Ardea si protraggono senza che i responsabili siano stati individuati -dal 2009 ad oggi. – sottolineano dal Coordinamento – L’ufficio tecnico comunale, custode di delicati atti in materia urbanistica, è stato incendiato nel 2012. Molti amministratori locali risultano imputati per gravi reati contro la pubblica amministrazione dinnanzi al tribunale di Velletri. La corte dei conti ha, recentemente, avanzato numerose perplessità sulla gestione economico finanziaria».
Otto anni fa l’allora prefetto di Roma Serra insediò una commissione d’accesso, sottolineando una “gravissima situazione d’illegalità”. “Esprimo la mia vicinanza personale ed istituzionale a Luca Di Fiori, in seguito all’ennesimo ignobile gesto di intimidazione compiuto ai suoi danni”, scrive in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone. Anche il suo collega di Monte Compatri, Marco De Carolis, si dice preoccupato per la situazione di quel territorio. Ma ha anche sottolineato come questo gesto dimostri quanto “gli amministratori locali, in prima linea a fronteggiare le emergenze del territorio, vengano lasciati soli sia dal governo nazionale che da quello regionale in una grave situazione di crisi non solo economica”.
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