La terra torna ai giovani: così l'agricoltura torna grande nel Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Agricoltura, con ‘Terre ai giovani’ il Lazio torna a coltivare grazie i ragazzi

Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti

Il Lazio da oggi ha due nuove imprese agricole, che lavoreranno su terre pubbliche messe a disposizione dalla Regione. Il governatore Nicola Zingaretti ha consegnato infatti i primi due lotti del bando ‘Terre ai giovanì, uno nel Comune di Nazzano (Roma), da 7,2 ettari, l’altro nel Viterbese, a Proceno, da 15,2 ettari. Con lui, alla firma dei contratti di assegnazione – della durata di 15 anni rinnovabili a 30 – l’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci e Antonio Rosati, commissario straordinario di Arsial, l’Agenzia regionale proprietaria dei terreni. Per il primo terreno è previsto un canone d’affitto di 2.420 euro l’anno e per il secondo di 2.890 euro l’anno, affitto che si comincerà a pagare solo alla fine del quarto anno. Entrambi gli assegnatari (un imprenditore nel caso di Nazzano, una cooperativa per Proceno) hanno presentato un Piano di valorizzazione aziendale che illustra con chiarezza le tipologie di attività, gli interventi da realizzare durante il periodo di conduzione del fondo, le risorse professionali ed economico-finanziarie necessarie, i risultati economici attesi. I piani, è stato spiegato, «prospettano un forte impatto sociale e ambientale, grazie al fabbisogno di forze occupazionali previsto e al miglioramento paesaggistico derivante dell’opera di recupero dei terreni assegnati». In totale, ‘Terre ai Giovanì prevede l’affitto di 8 lotti per un totale di 343 ettari. La Regione, oltre a offrire la possibilità di coltivare terre pubbliche, ha costituito due fondi finanziari specifici: uno da 150 mila euro da destinare al credito di conduzione e un fondo di garanzia Confidi, di 500 mila euro, per il sostegno agli investimenti che saranno garantiti in banca dal patrimonio di Arsial. L’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse aveva visto la presentazione lo scorso febbraio di 340 domande. Il bando era rivolto a imprenditori agricoli o coltivatori diretti di qualsiasi età, con sede sociale in uno dei Comuni della Regione Lazio, con un occhio di riguardo per i giovani tra i 18 e i 39 anni. «Dopo oltre 40 anni in Italia si ricomincia a dare le terre ai giovani per aprire nuove aziende». Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che oggi ha assegnato i primi due lotti del bando ‘Terre ai Giovanì. «Noi siamo orgogliosi di aver mantenuto la promessa – ha aggiunto – abbiamo dimostrato che si può fare: in sei mesi siamo riusciti a preparare il bando, definire le imprese, accogliere le domande. La cosa importante è che questo esperimento non è costituito solo dalla terra, ma ci sono anche dei fondi, c’è un tutoraggio dell’Arsial affinchè queste imprese diventino delle imprese vere. Questo secondo noi è il modo per cambiare l’Italia: creare lavoro non in modo assistenziale, ma attraverso l’innovazione, e siamo orgogliosi di poter dire che il Lazio si sta candidando a essere un esempio italiano di ‘Stato innovatorè. Una realtà che capisce la crisi – ha concluso Zingaretti – ci sa stare dentro, però reagisce. Grazie a questo progetto oggi abbiamo assegnato i primi due lotti, gli altri sei lotti nei prossimi giorni».

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