Stadio Roma, oggi il sì del Campidoglio: ieri scontro su proprietà | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Stadio Roma, oggi la decisione del Campidoglio: sulla proprietà lo scontro. Nella notte sì di Pallotta

Il patron aveva definito ridicola la questione, ma poi accetta le condizioni del Comune: ieri il no alla clausola da 160 milioni

stadio romaDopo rinvii, modifiche e varianti, oggi la giunta guidata dal sindaco Marino è chiamata ad esprimersi sul «pubblico interesse» del nuovo stadio della Roma. Una delibera che appare ormai scontata ma che rischiava di infrangersi contro quello che era l’ultimo ostacolo da superare, vale a dire la proprietà dell’impianto che non è della AS Roma ma di una holding del suo presidente, James Pallotta. È stato lo stesso numero uno giallorosso, intervistato dalla radio ufficiale della società, a definire «totalmente ridicola» la questione. Parole che non sono andate giù alla maggioranza in Campidoglio, ed in particolare al Pd romano che proprio ieri, in una riunione in via delle Sette Chiese, aveva lanciato l’aut aut alla società: se la AS Roma non sarà proprietaria, allora niente pubblico interesse e, dunque, addio stadio.

«Gli americani hanno accettato le nostre clausole sulla proprietà dello stadio. Oggi si parte». Queste le parole del capogruppo del Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio, sul proprio profilo Twitter nel giorno in cui la delibera sul nuovo stadio della Roma arriva in giunta comunale. In una lunga riunione notturna tra esponenti del Campidoglio ed i proponenti del progetto si è arrivati ad un punto d’incontro per superare la questione della proprietà. In primo luogo la società di del presidente del club giallorosso Pallotta «si impegna a costituire una joint venture tra As Roma e proprietà – spiega D’Ausilio – superando così la formula dell’affitto». «L’AS Roma potrà così compartecipare immediatamente ai ricavi dell’impianto – sottolinea – non solo per le partite di calcio ma per ogni tipo di manifestazione che lì sarà ospitata». «In secondo luogo – continua il capogruppo -, l’AS Roma potrà esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dell’impianto». Ultimo punto sul quale il Pd ha chiesto ed ottenuto garanzie è sull’inserimento nella delibera della clausola sulla «decadenza dei benefici in caso di vendita dell’impianto entro i 30 anni». «In tal caso – conclude D’Ausilio – il titolare dovrà restituire al Campidoglio un importo pari al contributo straordinario, al momento quantificabile in circa 160 milioni di euro».

 

«Ridicolo sarebbe non fare il necessario affinchè lo stadio sia vincolato alla As Roma», ha replicato Fabrizio Panecaldo, coordinatore della maggioranza in Capidoglio. E Sel è stato più lapidario: «non si firmano cambiali in bianco». «Oggi sarà una giornata estremamente importante – ha ripetuto più volte Pallotta in radio – siamo fiduciosi. È un grandissimo progetto non solo per la città, ma per l’Italia intera, che mira a riportare la Serie A al top, ad altissimi livelli, dove merita di essere». Ma sulla questione proprietà si limita a definirla una «problematica ridicola» spiegando che il coinvolgimento di due società distinte (proprietà e club) «è l’unico modo attraverso il quale si può finanziare un progetto del genere». Parole che hanno fatto storcere più di un naso in Campidoglio, dove da giorni un pool sta analizzando il progetto preliminare presentato dalla Roma. La maggioranza ha chiesto garanzie su tre punti ritenuti «imprescindibili»: accessibilità, mobilità e proprietà. Senza un impegno preciso su questi temi rischia di saltare il via libera di Palazzo Senatorio al «pubblico interesse», passaggio obbligato per avviare l’iter burocratico in vista dell’apertura vera e propria dei cantieri, auspicata dalla società giallorossa per la prima metà del 2015. Pallotta ha comunque ribadito la volontà della società di intervenire sulle infrastrutture come chiesto dallo stesso sindaco Marino nel suo viaggio a New York, dove ha ottenuto l’ok dello staff americano ad un aumento dell’investimento di 50 milioni di euro per il prolungamento della Metro B fino a Tor di Valle, quartiere dove sorgerà lo stadio. «I fondi saranno privati e la cifra totale dell’investimento si aggirerà sul miliardo di euro. Rappresenterà l’investimento più importante dagli anni Venti a oggi – sottolinea -. Stiamo spendendo centinaia di milioni di euro in infrastrutture. I collegamenti con l’aeroporto saranno migliorati, così come le strade e le ferrovie. Miglioreremo la zona, permetteremo di viverla nel quotidiano. Inoltre, creeremo migliaia di posti di lavoro».

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