Crisi, dal 2008 persi 150 mila posti di lavoro | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Crisi, Cgil: “Nel Lazio è allarme lavoro”. Dal 2008 persi 150 mila posti e chiesti 15 milioni di ore di cig

Il segretario Di Berardino: "Se il trend rimane questo possiamo sfiorare 100 milioni per quest'anno"

cgil“Nel Lazio nel 2008 abbiamo registrato 15 milioni di ore di cassa integrazione, nel 2013 siamo giunti a 75 milioni di ore e solo fino al mese di luglio 2014 le ore erano 50 milioni: se il trend rimane questo possiamo sfiorare 100 milioni di ore per quest’anno». Così il segretario generale Cgil Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, nel corso della conferenza stampa di presentazione della manifestazione «Piazza bella Piazza» nella sede di via Buonarroti. «Nel Lazio – ha continuato – la disoccupazione continua a crescere: nel 2008 eravamo al 7,5%, nel 2013 siamo passati al 12,3% e nel 2014 siamo arrivati al 12,4%, 5 punti percentuali in più dal 2008 ad oggi. Questo è il segno di come la crisi sia cresciuta, investendo territori e famiglie». Quanto al tasso di occupazione, all’inizio della crisi «era 60,2% – ha precisato – e nel 2013 è sceso al 57%. Anche qui segni negativi da cui non si salva nessuna provincia del Lazio». Secondo quanto riferito dal segretario generale Cgil Roma e Lazio, diminuiscono le ore di cassa integrazione in deroga «ma non è un fatto positivo – ha detto – perchè significa che molte imprese si stanno orientando verso il licenziamento, sia perchè non ci sono coperture ma anche a causa delle incertezze sui criteri relativi al provvedimento a cui sta lavorando il ministro Poletti». Secondo quanto riferito, nel Lazio i lavoratori inattivi sono oltre 200 mila mentre le persone in cerca di lavoro si stimano sulle 300 mila unità. Continua a crescere la disoccupazione nel Lazio: in sei anni è aumentata di quasi 5 punti percentuali, passando dal 7,5% del 2008 al 12,4% del 2014 (era al 12,3% nel 2013). Boom anche per la cassa integrazione: nel territorio le ore di Cig sono salite dai 15 milioni del 2008 ai 75 del 2013, con il 2014 che probabilmente segnerà un nuovo record: a luglio il dato raggiungeva già i 50 milioni, e se il trend si confermerà a fine anno si sfioreranno i 100. Questi i dati diffusi dalla Cgil di Roma e Lazio nel corso di una conferenza stampa del segretario Claudio Di Berardino nella sede di via Buonarroti.”Purtroppo il contesto economico e sociale continua a essere drammatico – l’allarme Di Berardino – la disoccupazione continua a crescere, 5 punti in più dal 2008, segno di come la crisi sia cresciuta investendo famiglie e territori”. Anche il tasso di occupazione è crollato: “All’inizio della crisi era al 60,2%, nel 2013 siamo scesi al 57 e nessuna provincia si salva dalla crisi”. Dal 2008, ha sottolineato il segretario, “nel Lazio hanno perso il lavoro oltre 150mila persone, e oggi a causa della deflazione si perdono 50 posti di lavoro al giorno in tutta la regione. Le persone in cerca di occupazione nel Lazio sono più di 300mila, gli inattivi oltre 200mila e il tasso disoccupazione giovanile è sempre sopra il 40%”. Negativo, come detto, anche il dato della Cig: “Eravamo a 15 milioni di ore nel 2008, siamo arrivati a 75 nel 2013 e già a 50 a luglio 2014. Se questo trend rimanesse stabile a fine anno sfioreremmo i 100 milioni”.Diminuisce nel frattempo la Cig in deroga, ma per Di Berardino “non è un dato positivo, perché significa che molte imprese si orientano sempre più verso il licenziamento vista l’incertezza sulla copertura e anche sui criteri, soprattutto a causa del provvedimento su cui sta lavorando il ministro Poletti”. La Cgil, pero’, propone anche una ‘ricettà anticrisi per uscire dal pantano, con tre ingredienti principali: opere pubbliche, allentamento della pressione fiscale e certezza delle risorse. Per il segretario, infatti, “c’è bisogno di riprendere in mano a Roma e nel Lazio gli interventi sulle opere incompiute, portando a termine gli accordi come quelli con Civita Castellana, Frosinone, Fiat e porto di Civitavecchia. Bisogna misurare le ricadute sull’occupazione e, in caso, rivedere questi accordi”. Il fisco, poi, “pesa per i lavoratori e tutti i cittadini: servono accordi con Regione e Comune per allentare la pressione fiscale”. Infine, Di Berardino propone un censimento di tutte le risorse disponibili per una migliore pianificazione: “Abbiamo bisogno di sapere quante sono e da dove arrivano le risorse, che siano del Governo, del Comune, della Regione o fondi europei. Serve un vero e proprio censimento delle risorse disponibili nel Lazio che poi andranno investite su alcune priorità da individuare- ha concluso il sindacalista- ovvero tre-quattro settori di cosiddetta filiera lunga per trascinare l’occupazione, come il comparto dell’edilizia, con il riuso di tanto patrimonio pubblico, o magari la portualita’”.

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