Camion bar: via da Fori, Colosseo e Tridente | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Camion bar: via da Fori, Colosseo e Tridente. Arriva la stretta del Campidoglio, esercenti pronti alla protesta

colosseo camion barCi riprovano. Dal Campidoglio l’obiettivo è quello di liberare le zone di pregio della Capitale dall’invasione dei camion bar. Via i bar a quatrro ruote da Circo Massimo, Fori Imperiali, Colosseo, piazza Venezia e il Tridente. Roma Capitale, dopo tante promesse, alla fine è riuscita nell’intento e ieri ha emanato una determina dirigenziale che stabilisce la ricollocazione, temporanea però, per quelle attività commerciali che sfregiano la Città Eterna. I titolari delle attività (la parte del leone la fa la famiglia Tredicine) avranno 20 giorni di tempo per presentare le loro obiezioni. Nessun dubbio sul fatto che lo faranno, bisogna capire come. Stavolta non basta la semplice levata di scudi, il no a prescindere. Bisognerà argomentare e convincere. Per aggirare la nuova legge regionale, che elimina il principio dell’equivalenza (in base al quale per spostare un chiosco bisognava garantire una postazione di eguale prestigio), ci vorrà un gioco di prestigio. Il Campidoglio e la Sovrintendenza Statale hanno concluso la prima fase del lavoro: trasloco per  43 urtisti, 22 stalli – dove attualmente ruotano i 69 camion bar del centro – e di 11 fiorai con licenza concessa dal I Municipio.

Saranno più fortunati gli urtisti, che saranno ricollocati in aree prossime a quelle che occupano già: via di San Gregorio, via Celio Vibenna e Porta Capena. Per gli 11 fiorai, invece, sono previste due nuove aree diverse: 3 avranno la precedenza grazie all’anzianità e quindi stazioneranno a Trinità dei Monti, gli altri dovranno spostarsi a via Carlo Felice, sul marciapiede lato giardini.

Per i camion bar la via è la ricollocazione lungo la direttrice del Lungotevere, nella maggior parte dei casi in aree adibite oggi a parcheggio con sosta tariffata. Qui al di là del cambio di location il flusso di cittadini e turisti è comunque notevole, difficile lamentarsi e dimostrare il contrario sostenendo che gli incassi dimezzeranno. Il provvedimento dirigenziale sarà pubblicato sull’Albo Pretorio di Roma Capitale e sul sito web del Campidoglio. Gli esercenti potranno presentare osservazioni e il Comune formulerà le sue risposte. Nessun dubbio che i titolari di licenze torneranno a farsi sentire, minacciano uno sciopero. Ma palazzo Senatorio, con le determine, stavolta non sembra interessato al passo indietro

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