Monte Compatri, chi vuole impallinare il sindaco Marco De Carolis? | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Monte Compatri, chi vuole impallinare il sindaco Marco De Carolis?

10551633_805269799506681_162999874442562607_oIn politica 36 mesi sono un’éra geologica. Eppure, nonostante alla scadenza del mandato manchino più di due anni, nell’aula del Consiglio di palazzo Borghese iniziano i conti. E soprattutto le ipotesi di successione al sindaco Marco De Carolis per la guida di Monte Compatri. Il primo cittadino del Comune dei Castelli Romani, in realtà, non ci pensa proprio a lasciare in anticipo – con dimissioni o sfiducia pilotata – il suo ufficio di piazza del Mercato, impegnato com’è per giocare la partita dell’Area metropolitana. Obiettivo: far sentire la voce del suo territorio, per porre un freno al romanocentrismo imperante che rischia di travolgere l’hinterland. Oltre ai voti dei compagni di partito di Ncd per entrare nella nuova assemblea, che il 5 ottobre sostituirà la Provincia, laconditio sine qua per occupare quello scranno è quella di essere in carica.

Agli occhi della maggioranza di centrodestra monticiana si tratta più di veline messe in giro dall’opposizione Pd, che di reale possibilità. Perché, se anche l’ipotesi sfiorasse De Carolis, ci sono dei paletti. Che non nascondono dei rischi. Per potersi ricandidare, infatti, il primo cittadino dovrebbe lasciare la sua poltrona prima che il secondo mandato arrivi al giro di boa. La lettera da inviare al prefetto dovrebbe essere firmata entro ottobre. O dovrebbe affidarsi a una sfiducia pilotata, con i suoi consiglieri prima pronti a ritirare l’appoggio, per poi sostenerlo di nuovo nella successiva competizione elettorale.

La domanda, che in molti si pongono nei corridoi di palazzo Borghese, è solo una: “Come si potrebbe giustificare una scelta del genere agli occhi degli elettori?. E’ illogico”. In effetti, sarebbe difficile far digerire ai cittadini una decisione vista più per logiche personal-politiche, che per rispondere al ‘perché’. Ne è consapevole anche il sindaco in carica che, via agenzie, ribadisce l’impegno della sua giunta per il bene della città. Le scadenze si chiamano raccolta differenziata, ascensore per collegare un parcheggio al borgo cittadino, l’inaugurazione di un nuovo impianto sportivo.

Senza dimenticare i cavalli di battaglia dell’avvocato compatrese: la rappresentanza dei Castelli in seno all’Area metropolitana e l’apertura della Metro C, il cui capolinea sorge sul territorio di Monte Compatri e per cui gli appelli alla sicurezza sono rimasti inascoltati dal Campidoglio. Nonostante questo, impegni che la maggioranza non smette di sottolineare, il valzer dei nomi impazza. Prima si era parlato di quelli che gli avversari del centrosinistra chiamano i fedelissimi: i due assessori Mauro Ansovini e Fabio D’Acuti. Neanche una secca smentita è bastata per far placare le ‘voci’. E le veline tornano alla carica con una terza via: la candidatura dell’attuale vicesindaco Claudio Quaranta.

Ma visto che la confusione è tanta sotto il cielo monticiano, e conferme non ce ne sono, si parla di lui come candidato dei democratici. Per i dem monticiani sarebbe lui il nuovo Celestino Martorelli, che nel 2011 abbandonò De Carolis per poi sfidarlo nella competizione amministrativa della successiva primavera. Scelta però, che a guardare i risultati delle urne, non premiò il Pd. “Errare è umano – sussurrano gli esponenti del centrodestra – perseverare è diabolico”. Soprattutto perché a sinistra continuano a leccarsi le ferite per una decisione che non portò i risultati sperati: 3 consiglieri di minoranza e nessun astro nascente. Le veline parlano di un colpo in stile Renzi, con la candidatura di una donna.

In Consiglio, l’unica per il centrosinistra è Serena Gara: ex cognata di De Carolis, nome che fa accendere la lampadina ai membri del governo locale e “porta alla chiusura del cerchio per capire da dove arrivino le non notizie”. Al sindaco il compito del commento istituzionale: “I retroscena sono più appetibili dei fatti veri, ma le mie dimissioni o una sfiducia della mia maggioranza sono totalmente fuori luogo e lontana anche dal semplice campo delle ipotesi”. Per non tradire la fiducia degli elettori. E perché 36 mesi sono un arco di tempo troppo lungo, proprio come 60 giorni (termini entro cui dovrebbe lasciare). In politica basta una telefonata, anche all’ultimo secondo. Quelle di questi giorni, invece, parlano di Area metropolitana.

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Una risposta a Monte Compatri, chi vuole impallinare il sindaco Marco De Carolis?

  1. Lucio Bassani 20 settembre 2014 a 16:14

    Non riesco a capire le fondamenta di questo articolo, forse è l’ennesima trovata del Sindaco per farsi pubblicità ed appagare il proprio ego grazie a qualche amico giornalista che farebbe bene a citare le sue fonti in modo dettagliato e non generico. Dal canto mio personale e del Circolo del PD di Monte Compatri, visto che ne sono il Segretario, mai abbiamo pensato a farci rappresentare dal Sindaco De Carolis che invece invitiamo a realizzare qualcosa di suo, perchè quello fatto fino adesso è l’eredità lasciata dalle precedenti Amministrazioni. Riguardo al futuro il PD di Monte Compatri ha appena concluso 3 giorni di Festa facendo il pienone e dimostrando che è vivo e vegeto, anche imparando dagli errori del passato si sta rigenerando ed è presente sul territorio e sulla rete con manifesti di denuncia della mala gestione di quest’amministrazione, oltre che con il Sito Web e con un Giornalino di informazione. Sul versante amministrativo gradiremo che ci fosse maggiore correttezza e rispetto delle regole nell’accesso agli atti da parte dei Consiglieri Comunali di minoranza che puntualmente vedono disatteso il loro sacrosanto diritto di verificare la documentazione al fine di adempiere al loro compito di controllo dell’azione amministrativa.

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