Università, parla il rettore Novelli: "Tor Vergata è una ricetta vincente" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Università, parla il rettore Novelli: “Tor Vergata è una ricetta vincente”

«I nostri laureati sono richiesti all’estero perchè sono preparati ma i laureati stranieri non vengono da noi anche perchè nei nostri atenei si parla quasi solo italiano». A parlare è Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Tor Vergata dove nelle facoltà di Medicina, Economia, Farmacia e ingegneria dodici corsi sono in inglese. È questa una delle ricette vincenti messe in pratica dal rettore del secondo ateneo romano, l’unico italiano presente nel ranking QS Top 50 under 50 che valuta le 50 migliori università del mondo fondate negli ultimi cinquant’anni (dal 1965 in poi). L’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – collocata al 33esimo posto – fondata nel 1982, è l’unica italiana in classifica e guadagna cinque posizioni rispetto allo scorso anno: «Vuol dire che il lavoro fatto quest’anno è servito», dice soddisfatto il rettore. Per rendere competitiva la sua università, Novelli ha puntato su tre aspetti: internazionalizzazione, sviluppo della terza missione e giovani. «Il primo punto, l’internazionalizzazione, ci ha visto stringere accordi con le migliori università del mondo, come la George Washington, dove abbiamo organizzato stage per gli studenti di Medicina; ad Harvard un altro accordo ha riguardato i laureati in biotecnologia che studieranno lì per due anni e uno a Roma. L’obiettivo è farli diventare nuovi ricercatori della medicina del futuro in campo oncologico». Per sviluppo della terza missione «intendo la valorizzazione economica del sapere sviluppando l’indotto – spiega il rettore – di qui l’accordo con Ibm o con l’università di Dubai, tanto per fare due esempi. E poi l’ultimo capitolo su cu abbiamo puntato riguarda i giovani: a loro vogliamo affidare la ricerca e le idee innovative, perchè la competizione è alta. I talenti – ribadisce – sono nelle università. Ecco perchè abbiamo realizzato un bando dedicato agli studenti – i professori non possono partecipare – per scovare le eccellenze. Sono già pervenuti 100 progetti, ne finanzieremo 10 con 500mila euro». L’università, secondo Novelli, deve cambiare «o imploderà: le tasse aumentano, i fondi diminuiscono e bisogna rispondere alle sfide. Bisogna essere attrattivi per offrire possibilità future. Noi, qui a Tor Vergata, non facciamo pagare, ad esempio, la seconda rata della tassa di iscrizione al 5% degli studenti più meritevoli, e diamo loro un bonus di 600 euro. A Farmacia le iscrizioni sono in calo in tutta Italia. Noi al contrario ne abbiamo avute troppe. Il motivo è semplice, siamo attrattivi perchè i corsi sono in inglese e c’è una collaborazione con l’università di Nottingham e con una della Malesia e i nostri studenti possono soggiornare anche lì e trovano lavoro». Ma l’università deve essere anche aperta al territorio per essere vincente: «Il 16 ottobre il ministro Franceschini sarà presente all’inaugurazione del museo archeologico all’interno dell’università», annuncia il rettore. Adesso la sfida è salire altre posizioni nella classifica delle 50 migliori università del mondo fondate negli ultimi cinquant’anni: «Noi siamo pronti» assicura Novelli.

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