Lazio, l'Udinese espugna l'Olimpico. Pioli: "Così non va" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lazio, l’Udinese espugna l’Olimpico. Pioli: “Così non va”

L’Udinese espugna l’Olimpico e con i tre punti conquistati contro la Lazio si porta, con 9 punti, al terzo posto in solitaria alle spalle di Juventus e Roma. Dopo la vittoria di domenica scorsa contro il Napoli, la formazione di Stramaccioni conquista altri tre punti pesanti e vince in casa della Lazio per 1-0 (gol di Thereau al 26′ pt) con una prestazione di carattere. Per la Lazio, uscita tra i fischi del suo pubblico, terza sconfitta in quattro gare, qualche attenuante (per le assenze) e qualche recriminazione, soprattutto per alcune scelte di Pioli come quella di mandare in campo Keita solo a un quarto d’ora dalla fine: il giocatore di origine senegalese è stato una spina nel fianco per i friulani. Il posticipo del turno infrasettimanale della quarta giornata mette di fronte i biancocelesti reduci dalla sconfitta di domenica scorsa in casa del Genoa i friulani dal morale alto dopo il successo contro il Napoli. Pioli schiera il 4-3-3 nonostante abbia gli uomini contati e l’intera difesa da reinventare per le assenze dello squalificato de Vrij e degli infortunati Basta, Gentiletti e Radu. In porta si rivede Federico Marchetti mentre il reparto arretrato è affidato a Konko, Novaretti, Cana e Braafheid. A centrocampo ci sono Onazi-Ledesma-Parolo mentre l’attacco è affidato al tridente Candreva, Klose e Felipe Anderson. Stramaccioni sceglie il 4-3-1-2 e cambia poco rispetto all’undici che ha mandato ko Higuain e compagni, Non c’è Di Natale e Muriel è unica punta, supportato da Kone e Thereau. Badu, Allan e Guilherme a centrocampo, in difesa Widmer, Heurtaux, Danilo e Piris. La prima azione della partita porta la firma di Muriel che dopo appena due minuti si rende pericoloso. La Lazio risponde con Candreva (5′) il cui tiro da 16 metri finisce a lato. Al 7′ uno scontro fortuito tra Badu e Parolo: il friulano sembra avere la peggio, viene soccorso, barcolla. Qualche minuto di paura poi il centrocampista ghanese torna in campo (e sarà tra i migliori dei suoi). La Lazio controlla il gioco ma non riesce mai a impensierire più di tanto la difesa friulana. La formazione di Stramaccioni appare molto più concreta e al 26′ va in vantaggio: Muriel (che qualche minuto prima si era reso pericoloso dal limite dell’area dopo uno scontro con Marchetti) a centrocampo fa quello che vuole e con un lancio innesca Widimer che crossa al centro dove Thereau è abile ad anticipare Novaretti e a battere a rete. Il vantaggio galvanizza l’Udinese mentre la Lazio, pur mantenendo il pallino del gioco non è mai veramente pericolosa. Nella ripresa Pioli lascia negli spogliatoi Anderson e si affida a Djordjevic. La Lazio non riesce ad affondare mentre l’Udinese gestisce bene gli spazi. Al quarto d’ora Pioli richiama in panchina Ledesma per Lulic e passa al 4-4-2. Dall’altra parte, Stramaccioni dà spazio anche a Totò Di Natale al posto di Thereau. La Lazio fa fatica a guadagnare spazi e a rendersi pericolosa (soprattutto con Candreva marcato strettissimo da Piris) merito anche dei friulani che coprono tutti gli spazi. Alla mezzora pioli manda in campo Keita: il giocatore di origine senegalese fa ammattire i difensori friulani. Il forcing biancoceleste però non si concretizza mentre l’Udinese è ben guardinga a difendere il vantaggio. Finisce con la vittoria dei friulani e i fischi alla Lazio.

Serviva una vittoria e invece la Lazio è uscita dall’Olimpico sconfitta, tra i fischi. «Non era la partita e la prestazione che mi aspettavo – ammette l’allenatore bianconceleste Stefano Pioli -. Non è stata all’altezza. Sicuramente abbiamo fatto un passo indietro sotto il piano della determinazione e della grinta. Anche se l’Udinese ha avuto poche palle gol, le responsabilità sono nostre. Non possiamo avere questa classifica. È il momento di fare qualcosa in più». La Lazio fatica soprattutto a fare gol. «Nelle prime partite no – rileva il laziale -, perchè quando una squadra crea tante occasioni da gol, primo o poi questo arriva. Oggi siamo stati poco determinati e abbiamo girato il pallone troppo lentamente». «Il problema è che abbiamo sprecato troppe occasioni per fare gol, dobbiamo metterla una dentro – dice Miroslav Klose -. Con Djordjevic? Mi trovo bene, fa grandi movimenti. Manca un pò la fortuna, facciamo tutto bene in allenamento. È la Lazio più forte da quando sono qui? Sì, sicuro, il mister fa grandi cose e mi piace tantissimo come ci alleniamo. Vedrete che lo dimostreremo sul campo, torneremo più forti». Al termine del match però il presidente Claudio Lotito ha espresso tutto il suo malumore nello spogliatoio. «Più che rincuorarci era deluso per la nostra prestazione:abbiamo giocato sottotono e così non va. Non è contento come non lo sono io e i giocatori», spiega Pioli. Gongola, invece, il tecnico dei friulani, Andrea Stramaccioni: «Il primo tempo di Torino sono stati i veri 45 minuti che abbiamo sbagliato e ci hanno dato la scossa, poi nel secondo tempo di Torino, nella partita con il Napoli e qui all’Olimpico la prestazione è cresciuta molto. Nel primo tempo abbiamo giocato bene, creando, poi ci siamo difesi bene senza correre grandissimi rischi». Un successo arrivato con Di Natale a lungo in panchina. «Credo molto nel gruppo – spiega l’ex interista – . Oggi chi ha giocato, sostituendo chi è protagonista di solito lo ha fatto alla grande. Credo questa sia la mentalità da Udinese. Rimaniamo umili adesso cominciano i nostri scontri diretti, godiamoci una bella serata ma da domani pensiamo già al Parma. Vincere all’Olimpico? Ha un sapore particolare perchè perdevo sempre – dice con il sorriso, Stramaccioni -. A parte gli scherzi, io sono romano, ho tanti amici e vincere contro la Lazio ha un sapore diverso. Ma rimaniamo con i piedi per terra perchè non abbiamo fatto niente. Mi sono calato perfettamente nel progetto: la squadra è giovanissima e ha una fame incredibile. Dobbiamo salvarci il prima possibile e mettere in vetrina i nostri giocatori».

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