Teatro Opera, vertice Marino-Zingaretti-Franceschini. Mercoledì il cda | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Opera, vertice Marino-Zingaretti-Franceschini. Mercoledì il cda: “Sia risolutivo”

Quanto accaduto al Teatro dell’Opera di Roma, di recente rimasto ‘orfanò del maestro Riccardo Muti, «non consente di procedere alla semplice sostituzione della sua direzione». La nota congiunta di Dario Franceschini, Nicola Zingaretti e Ignazio Marino, al termine del vertice sul futuro dell’ente, non lascia spazio a dubbi: di fronte all’instabilità che ha «compromesso il clima di serenità indispensabile alla vita del teatro e provocato gravi danni d’immagine ed economici», il Cda del 2 ottobre risolva «alla radice» i problemi. Perchè se le due opere che il maestro doveva dirigere, Aida e Nozze di Figaro, sembrano irrimediabilmente compromesse, ora si rischia il blocco temporaneo della stagione lirica fino a fine anno per la ristrutturazione. L’incontro in via del Collegio Romano verte sulla «grave situazione» che si è venuta a creare dopo la rinuncia di Muti. Presenti all’appello: il ministro Franceschini, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma Ignazio Marino, il sovrintendente del Teatro Carlo Fuortes, l’assessore capitolino alla Cultura Giovanna Marinelli. Al termine i partecipanti affidano la loro posizione ad un comunicato congiunto: i soci fondatori hanno convenuto che «quanto è accaduto sia la conseguenza di una serie di episodi che hanno provocato gravi danni d’immagine ed economici, da ultimo i contrasti in occasione della Manon Lescaut e l’improvviso blocco delle rappresentazioni estive a Caracalla. Tutto questo non consente di procedere alla semplice sostituzione della direzione del maestro Muti, senza che i problemi di fondo siano stati risolti». Anche perchè al momento non ci sarebbe alcun sostituto per dirigere le due opere Aida e Nozze di Figaro. «Per garantire il livello di eccellenza che il Teatro dell’Opera di Roma merita – proseguono – i soci fondatori hanno pertanto dato mandato al Cda, convocato per giovedì 2 ottobre, a trovare le soluzioni più adeguate per una rinascita del teatro e a risolvere, alla radice, i problemi di fondo». Parole da cui si evince seria preoccupazione per il destino dell’ente e che rimandano le decisioni alla riunione del consiglio di amministrazione di giovedì. Ma le ipotesi sono diverse: sarebbe in campo l’idea di un blocco temporaneo – fino a fine 2014 – della stagione lirica e con slittamento del suo inizio ai primi del 2015. C’è chi parla anche della possibilità – considerata più remota – di un’orchestra esternalizzata. Per le decisioni definitive si attende il Cda.

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