Teatri, autonomia per Santa Cecilia. Opera verso una svolta | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatri, autonomia per Santa Cecilia. Opera verso una svolta

Un premio per le fondazioni «più virtuose» del panorama lirico sinfonico italiano. Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini firma il decreto con i criteri che porteranno, da subito, al riconoscimento dell’autonomia speciale per l’Accademia di Santa Cecilia e per la Scala di Milano. «Un passo importante», commenta Franceschini che però subito dopo twitta: «Ora mi aspetto una scelta coraggiosa e di svolta dall’Opera di Roma». Il riferimento è anche alla riunione decisiva del Cda che si terrà domani e in cui si traccerà la strada futura dell’ente dopo il traumatico addio di Riccardo Muti. Nel frattempo, oggi, sono la Scala e Santa Cecilia le protagoniste. «È una cosa bellissima – commenta il sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano Alexander Pereira riferendosi ai criteri che porteranno al riconoscimento dell’autonomia speciale -. Adesso sta a noi cercare di esserne degni e pensare di fare cose mai fatte prima». Soddisfatto anche il sindaco di Milano, e presidente della fondazione del teatro scaligero, Giuliano Pisapia. «Il documento – osserva – tiene conto della peculiarità e dell’eccellenza della lirica che rappresenta il Teatro alla Scala nel mondo. Un’eccellenza che in questi anni si è dimostrata anche nella gestione economica visto che gli ultimi sette esercizi si sono chiusi con il pareggio di bilancio». Mentre dall’Accademia di Santa Cecilia di Roma spiegano: «Gli effetti di questo riconoscimento, che dovrebbe essere formalizzato con un altro decreto entro il 31 ottobre, consistono in una maggiore autonomia nella governance – in particolare per quanto riguarda la composizione del Cda – e in una possibile maggiore partecipazione dei privati. Dà in oltre una garanzia in più sul finanziamento statale. Per noi è una notizia senz’altro positiva». Il Cda dell’Opera, presieduto dal sindaco di Roma Ignazio Marino, si riunirà domani nel primo pomeriggio in Campidoglio. Dal vertice di lunedì al Mibact tra Franceschini, Marino e il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti è arrivato un mandato al consiglio di amministrazione per risolvere «alla radice» i nodi esistenti, perchè la situazione «non consente di procedere alla semplice sostituzione della direzione di Muti, senza che i problemi di fondo siano stati risolti». E se le due opere che il maestro doveva dirigere, Aida e Nozze di Figaro, sembrano ormai irrimediabilmente compromesse, tra le ipotesi in campo c’è il blocco temporaneo della stagione lirica fino a fine anno per la ristrutturazione, con slittamento del suo inizio ai primi del 2015. C’è chi parla anche della possibilità – considerata più remota – di un’orchestra esternalizzata. Ma per gli indirizzi definitivi bisogna attendere ancora qualche ora: l’appuntamento è domani dalle 14.30 a Palazzo Senatorio.

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