Matrimoni gay, Sel e il circolo Mario Mieli contro l'ingerenza del ministro Alfano | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Matrimoni gay, Sel e il circolo Mario Mieli contro l’ingerenza del ministro Alfano

«In aula nel corso della discussione sul registro delle unioni civili Sel porterà avanti la mozione per la trascrizione delle nozze tra omosessuali ed eterosessuali contratte all’estero». Lo afferma il capogruppo Sel in Campidoglio Gianluca Peciola interpellato in merito alle dichiarazioni del ministro Angelino Alfano.«Quella di Alfano è un’ingerenza nelle politiche dei Comuni ed è allarmante che un ministro dell’Interno si dedichi ad iniziative di questo tipo quando le emergenze sono di tutt’altre e il tema della sicurezza è esplosivo – continua -. Probabilmente è un modo per focalizzare l’attenzione su altro».

«Il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, come ampiamente prevedibile, viste le sue recenti polemiche con il sindaco di Bologna Virginio Merola, entra a gamba tesa sulle trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero che sempre più sindaci stanno accogliendo, e annuncia una circolare che invita i Prefetti ad annullarle tutte d’ufficio». Così in una nota il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli. «Una presa di posizione violenta e ideologica – prosegue la nota – che ancora una volta mira a cancellare qualsiasi percorso di riconoscimento delle coppie dello stesso sesso e sancisce come in questo Paese diritti, dignità e parità per le persone lesbiche, gay, bisessuali e trans non possano avere cittadinanza». «Il ministro Alfano – commenta Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli – sta conducendo una bieca battaglia ideologica a scapito di migliaia di coppie omosessuali, anziché avviare percorsi istituzionali per consentire una inevitabile armonizzazione della legislazione italiana a quanto avviene in Europa, preferisce trincerarsi dietro vecchi schemi discriminatori. Con questa operazione il Governo Renzi si dimostra uno dei più omofobi e conservatori degli ultimi decenni. Alle promesse elettorali del premier che parlava di riconoscimenti entro i primi 100 giorni, sono seguiti distinguo, dilazioni e la cancellazione di fatto del tema dall’agenda dell’esecutivo e del Parlamento». «Nonostante i continui inviti delle corti nazionali e internazionali – si legge ancora – e il tentativo di colmare un vuoto sempre più inaccettabile messo in atto da tanti primi cittadini, questa decisione punta a bloccare ogni spiraglio di dibattito e sbatte la porta in faccia a migliaia di cittadine e cittadini che chiedono soltanto di accedere a condizioni di piena uguaglianza ai diritti civili e di vedere riconosciuti i loro legami. Di fronte a un Ministro che con tanta violenza riafferma la discriminazione legale verso migliaia di coppie chiediamo al Premier Renzi di scioglierci ogni dubbio: il Governo sta col ministro Alfano o sostiene l’uguaglianza e la dignità delle coppie dello stesso sesso? Nel secondo caso farebbe bene ad assumere provvedimenti urgenti e chiari che traducano in fatti le belle e vuote promesse!».

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