Sicurezza, il questore Mazza rassicura: "In 9 mesi 12mila volanti in più" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sicurezza, il questore Mazza rassicura: “In 9 mesi 12mila volanti in più”

In un anno Roma e provincia contano 12 mila volanti in più, otto al giorno, frutto della riorganizzazione voluta dal nuovo questore, Massimo Mazza, che ha deciso di chiudere gli uffici meno «gravati» di lavoro per puntare sull’utilizzo degli agenti in strada. «Se chiedessimo a un cittadino se preferisce avere più poliziotti di pattuglia o più uffici denunce aperti di notte, sono sicuro che la risposta sarebbe univoca», spiega durante una conferenza stampa, senza nascondere il suo disappunto davanti al presunto allarme sicurezza lanciato da più parti. «I problemi ci sono – spiega -, ma vanno individuati in maniera corretta. Non siamo nel paese dei campanelli, ma dobbiamo dare risposte giuste ai cittadini». Il questore procede per punti, analizzando – numeri alla mano – il piano di riorganizzazione. «Non chiude alcun commissariato – specifica -, ma solo otto uffici denunce, peraltro solo di notte, quando il numero dei cittadini che vi si rivolgono è davvero esiguo, peraltro per reati minori come piccoli furti o denunce di smarrimento. Questo consente un miglior impiego delle forze disponibili». Che si traduce non solo in quasi 12 mila volanti in più sul territorio in 9 mesi (76 per ogni turno), ma anche nell’istituzione di un servizio h24 della Squadra Mobile e nell’aumento della presenza del Reparto Prevenzione Crimine. «Il maggior numero delle volanti – sottolinea Mazza – ha già prodotto i suoi effetti positivi con un aumento degli arresti ed un decremento dei reati grazie anche all’impegno di reparti che spesso non sono alla ribalta». A meno di un anno dal suo insediamento a San Vitale, dunque, il Questore sembra avere le idee chiare sul «nuovo corso». I prossimi passi porteranno al rafforzamento dei commissariati di periferia e alla nascita del numero unico per le emergenze, come già accade in alcune città italiane. «Incrementeremo la presenza nelle zone più a rischio sia con gli equipaggi sia con un rafforzamento dei commissariati, come quello di San Basilio o Casilino», spiega Mazza. Ma i progetti vanno oltre, verso la nascita «entro la fine dell’anno» del progetto di coordinamento con i carabinieri che prevede «la divisione della città in tre zone presidiate alternativamente dagli agenti di polizia e dai militari dell’Arma». «In questo modo – conclude – si eviteranno inutili sovrapposizioni». Solo allora si potrà dare il via alle verifiche tecniche per la nascita del numero unico per le emergenze, con l’interconnessione delle sale operative.

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