Ama, al via la rivoluzione: cassonetti intelligenti e trituratora porta a porta | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ama, al via la rivoluzione: cassonetti intelligenti e trituratora porta a porta

Cassonetti «intelligenti» che separano plastica e alluminio già al loro interno, un mulino trituratore ad alta intensità per trattare 200mila metri cubi all’anno di rifiuti trasportati fuori da Roma. E ancora, un progetto pilota di raccolta porta a porta delle 50.000 tonnellate di pannolini della Capitale e infine il monitoraggio delle condizioni dei lavoratori dell’azienda. È la «scommessa» da quattro progetti da 8 milioni di euro complessivi, che Ama lancia per il progetto «Life 2014», all’interno della programmazione 2014-2020 dei fondi europei, presentati oggi in commissione Politiche Comunitarie di Roma Capitale. «Abbiamo imbastito il lavoro tra maggio e giugno», spiega il presidente e ad Daniele Fortini. Il primo è «una raccolta differenziata porta a porta di rifiuti derivanti dall’uso di assorbenti sanitari per la persona, ossia i pannolini. Ogni anno abbiamo 50.000 tonnellate di assorbenti igienici, raccolti nella parte dei rifiuti indifferenziati e tuttavia fondamentali perché contengono materia organica e potrebbero essere raccolti in modo separato. È un progetto da 1,8 milioni di euro e mira a sperimentare la raccolta differenziata di questi rifiuti consentendo il recupero di materia organica, divisa da plastica e cellulosa». Il secondo, dal valore di 2,9 milioni è invece «un mulino trituratore ad alta intensità, che agisce sulle 400.000 tonnellate all’anno, trasportate finora o in Regione Lazio o addirittura fuori, che impegnano un volume superiore a 500.000 metri cubi. La nuova attrezzatura a livello industriale – nota – consentirà di ridurre i volumi facendo scendere il quantitativo da 500mila a 300mila metri cubi, alleggerendo il numero dei camion che dobbiamo far andare fuori Regione». La terza iniziativa, da 3 milioni di euro, prevede invece l’impiego di «tecnologie per l’identificazione del materiale conferito già nei cassonetti della raccolta differenziata. Sarà il sistema a separare plastica e alluminio, rendendoli già pronti per il trattamento». Infine, chiosa Fortini, «il quarto progetto, da 300mila euro, che stiamo portando avanti con Confindustria e Inail, riguarda il monitoraggio delle condizioni dei lavoratori. Il lavoro del netturbino è usurante, e noi vogliamo porre attenzione alle ricadute sulla salute, soprattutto a livello di apparato muscolo-scheletrico. Così si prevede uno studio per individuare i fattori di rischio e gli elemento di criticità per attuare misure di prevenzione e di tutela sui luoghi di lavoro». Per l’assessore Estella Marino «il tema dei fondi europei è un tema strategico, ancora di più nel momento in cui il bilancio non ha neanche quello che serve per la gestione ordinaria. L’unico punto in cui possiamo trovare fondi da ttingere per innovazione e sperimentazione sono proprio i fondi europei». In questi mesi, racconta, abbiamo lavorato sui bandi del progetto ‘Lifè 2014-2020, costruendo sull’ufficio Europa una rete nei vari dipartimenti. Sia io sia l’assessore Caudo, ci stiamo confrontando con l’ufficio centrale, siamo un pò in ritardo perché il lavoro si sta chiudendo in queste settimane«. I temi principali, precisa, sono quelli »della resilienza agli shock ambientali, un altro è, insieme alla Mobilità, l’impatto di alberature e verde sugli inquinamenti da traffico. Ci sono proposte che stiamo valutando, anche con la Regione, prima fra tutte il tema del Tevere, che potrebbe andare nella progettazione europea«.

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