Movimenti, scarcerato Nunzio D'Erme: ai domiciliari per gli scontri con Militia Christi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Movimenti, scarcerato Nunzio D’Erme: ai domiciliari per gli scontri con Militia Christi

– Dopo 13 giorni di carcere Nunzio D’Erme può tornare a casa, anche se agli arresti domiciliari. Il leader dei movimenti antagonisti, nonchè ex consigliere comunale, era stato arrestato lo scorso 24 settembre per aver preso parte, alcuni mesi fa, agli scontri scaturiti in seguito al tentativo di allontanare alcuni militanti di Militia Christi infiltrati ad un convegno sull’omofobia a Cinecittà. Con lui era stato arrestato anche un altro dei leader dei «disobbedienti», Marco Bucci. Nei suoi confronti il Tribunale del Riesame ha deciso di revocare i domiciliari e concedere il solo obbligo di firma. I giudici hanno ritenuto attenuate le esigenze cautelari nei confronti dei due arrestati. Le accuse nei confronti di D’Erme sono quelle di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e procurata evasione. I fatti risalgono al 21 maggio quando negli uffici del VII Municipio, si stava svolgendo un incontro con le scuole dal titolo «Caro professore, mi chiamano gay» sul tema del bullismo omofobico. Secondo l’accusa due esponenti del movimento ultracattolico Militia Christi furono aggrediti da persone riconducibili ai centri sociali. Nell’immediatezza la Digos bloccò ed arrestò un manifestante che brandiva un punteruolo contro gli agenti. Subito dopo, gli altri esponenti dei movimenti, «approfittando della consistente superiorità numerica», hanno «cercato il contatto fisico» con gli agenti della Digos, spintonandoli e colpendo uno di essi con un casco da motociclista, fino a garantire la fuga dell’arrestato, che scappò, ancora ammanettato, nel cortile dell’edificio, seguito dagli altri. Solo cinque mesi dopo, a settembre, sono arrivati gli arresti dei due leader. Una misura che ha fatto storcere il naso non solo agli stessi movimenti ma anche ad alcuni esponenti di Sel. Il capogruppo in Campidoglio, Gianluca Peciola, si recò a visitare D’Erme a Regina Coeli insieme con una delegazione del Pd. «C’è un vero e proprio accanimento nei confronti dei movimenti», si era spinto a dire parlando di «misure di carattere politico». Nei giorni successivi si tornò a parlare dell’arresto per il goffo tentativo da parte di un presunto collaboratore di un europarlamentare della Lista Tsipras di dare un grammo e mezzo di hashish proprio a Nunzio D’Erme. L’uomo venne bloccato dalle guardie penitenziarie e denunciato all’autorità giudiziaria.

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