Metro C, una storia decennale per un’opera costata già 2 miliardi di euro
L’ultimo annuncio – o meglio il penultimo – è dello scorso luglio. «La prima tratta della linea Metro C di Roma entrerà in funzione l’11 ottobre», parola dell’assessore comunale ai Trasporti Guido Improta. È la parte che collega Pantano sulla Casilina a Centocelle, periferia est della Capitale. Alla fine le stazioni saranno 15 su 13 chilometri di percorso – con l’idea di completarla nel 2015 – e dovrebbe aggiungersi alle linee A, B e B1, per un progetto che risale a oltre 10 anni fa e la cui realizzazione è costata finora «2 miliardi di euro» secondo il sindaco IgnazioBMarino. Tanto da spingere il procuratore della Corte dei Conti del Lazio a contestare un danno per l’erario prodotto tra il 2006 e il 2010 a causa del rinvio dei lavori e da un aumento dei costi di 364 milioni di euro. E l’associazione ambientalista Italia Nostra a produrre dossier e ricorsi sull’altra tratta, dalla zona di San Giovanni al Colosseo, con ritrovamenti archeologici nel sottosuolo e rischi per la stabilità del monumento più famoso. Oggi è arrivato lo stop del ministero dei Trasporti, che ha rilevato «anomalie negli impianti» e «rischi di malfunzionamento», oltre a porre dubbi sulla formazione del personale dell’azienda pubblica Atac destinato a lavorare sulla nuova linea. Una grande opera la terza linea del metrò di Roma – considerando la B1 una linea breve, diramazione della metro B – finita nel decreto ‘Sblocca Italià varato dal governo Renzi nel giugno scorso. Ma con una lunghissima storia alle spalle. Ad agosto è poi arrivato il parere del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), atteso da quasi un anno. Il Cipe dà il via libera alla ‘rimodulazione del quadro economico-finanziario e alle attività e ai termini definiti tra Roma Metropolitane e il Contraente Generale Metro C«. In quell’occasione il sindaco Ignazio Marino ringrazia il governo e ripete che ad ottobre i primi treni entreranno in funzione. A tre giorni dal D-Day un nuovo stop. La convocazione stasera delle imprese incaricate in Campidoglio richiama alla mente lo scontro tra amministrazione e Consorzio dei realizzatori dell’opera del dicembre 2013. Con uno spazio comprato sui maggiori quotidiani il consorzio annuncia di essere costretto a fermare i lavori a causa dei »comportamenti sino ad ora assunti dal Comune di Roma, ed in particolare da alcune persone, nel sottrarsi agli obblighi di pagamento e che esulano dalla legittimità«. Abbiamo autorizzato il pagamento dei 166 milioni della prima tranche dovuta da Roma Capitale, assicura Marino, che si è rivolto alla Cassa depositi e prestiti. Tutto sembra sbloccarsi nei mesi successivi, fino al nuovo, clamoroso stop di oggi.
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