Desaparecidos, esponenti delle giunte militari accusati di omicidio: 21i rinviati a giudizio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Desaparecidos, esponenti delle giunte militari accusati di omicidio: 21i rinviati a giudizio

-anni ’70 e l’inizio degli ’80 una intera generazione venne annientata dalla feroce repressione guidata da dittatori e strutture militari. Per quelle morti 20 esponenti dei regimi peruviani, uruguaiani, boliviani e cileni dovranno affrontare un processo davanti al tribunale di Roma. Il gup Alessandro Arturi li ha rinviati a giudizio per il reato di omicidio plurimo aggravato e sequestro di persona. Nei confronti degli imputati non verrà contestata la strage per un vizio di procedibilità. Il processo inizierà nell’aula bunker di Rebibbia, davanti alla III corte d’assise. Il gup ha inoltre stralciato la posizione di altri nove, già processati e condannati nei loro paesi d’origine, con trasmissione degli atti al ministero della giustizia per valutare se debbano o meno essere giudicati in Italia. Il rinvio a giudizio arriva dopo oltre dieci anni di indagini condotte dalla Procura di Roma, dall’aggiunto Giancarlo Capaldo. Una complessa attività investigativa che ha cercato di risalire agli autori del ‘Piano Condor’, l’ accordo di cooperazione portato avanti dalle dittature di sette paesi e finalizzato all’eliminazione di qualunque oppositore al regime (sindacalisti, intellettuali, studenti, operai e esponenti di sinistra). La chiusura dell’inchiesta risale a tre anni fa e riguardava 140 persone (tra le quali anche 59 argentini, 11 brasiliani e 6 paraguayani) ma problemi burocratici legati alla notifica e la morte di numerosi esponenti delle giunte militari hanno fatto scendere il numero dei soggetti a rischio processo. Il primo caso di ‘desaparecidò contemplato nel procedimento avviato a piazzale Clodio, piuttosto anomalo rispetto agli altri perchè avvenuto prima dell’insediamento della giunta militare in Argentina, è quello legato all’uccisione di Alvaro Daniel Banfi, sequestrato in Argentina il 12 settembre del 1974 e morto un mese e mezzo dopo. L’inchiesta nel dicembre del 2007, portò all’emissione di circa 140 richieste di custodia cautelare di cui solo una fu eseguita nei confronti dell’uruguayano Nestor Jorge Fernandez Troccoli, 63 anni, già esponente dei servizi segreti della Marina accusato della morte di sei italiani. Per quest’ultimo la Procura ancora non ha depositato l’atto di chiusura indagini. Nell’elenco degli indagati comparivano anche i nomi dei i dittatori Jorge Rafael Videla (Argentina), Jorge Maria Bordaberry ed il suo successore Gregorio Alvarez (Uruguay), l’ex presidente del Perù (1975-80) Francisco Morales e l’ex primo ministro Pedro Richter Prada (1979-80). Il Piano Condor è stato una vasta operazione clandestina di coordinamento della repressione messa in atto dai servizi di intelligence delle dittature militari latinoamericane, a cavallo fra gli anni ’70 e ’80, con la collaborazione attiva della Cia americana, con l’obiettivo esplicito di neutralizzare, spesso attraverso la loro eliminazione, elementi considerati «sovversivi» e principalmente legati ad organizzazioni di sinistra del subcontinente. Le azioni del Piano Condor si sono articolate soprattutto nel cosiddetto Cono Sud dell’America Latina – Cile, Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay – ma hanno raggiunto anche Bolivia, Perù, Colombia e Venezuela, a misura che si estendevano i regimi militari nella regione e hanno portato alla morte di decine di migliaia di persone (molti «desaparecidos», cioè ufficialmente dispersi) e all’arresto e la tortura illegali di altre decine di migliaia. Il coordinamento repressivo internazionale è nato in modo spontaneo, a causa di due fattori principali: la presenza di esiliati di un paese della regione in un altro – uruguayani fuggiti in Argentina dopo il golpe del 1973, ad esempio – e l’addestramento comune delle forze di sicurezza in organismi americani, come la Escuelas de las Americas, che ha funzionato a Panama fino al 1984. La Dina cilena e il Side argentino sono considerati i pionieri del Piano Condor, le cui azioni più note a livello internazionale sono l’uccisione del generale cileno Carlos Prats in Argentina, l’omicidio dell’ex ministro di Allende Orlando Letelier a Washington e l’attentato contro Bernardo Leighton a Roma, nel 1975.

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