Teatro Eliseo, domani lo sfratto ma il direttore rassicura: "Stagione salva" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Eliseo, domani lo sfratto ma il direttore rassicura: “Stagione salva”

In sostegno intervengono alcuni attori: dalla Lojodice, che aprirà la stagione il 21 ottobre con 'La professione della signora Warren' di Shaw e la regia di Sepe, a Remo Girone

«La stagione 2014-15 è al sicuro» annuncia Massimo Monaci, direttore del Teatro Eliseo, reduce da una «riunione istituzionale», anche se la questione immobiliare e l’assetto della società di gestione non è risolto, nonostante resti in piedi la proposta di subentro di un produttore teatrale, Francesco Bellomo, a garantire parte economica e attività teatrale. Lo stesso Monaci, comunque, rilancia: «Il teatro resta e vuole restare punto di riferimento per la cultura e il diritto all’arte di questa città in crisi, di cui chiediamo il sostegno doveroso» e presenta un progetto di Giancarlo Sepe di programmazione triennale, come richiesto dai regolamenti dal 2015, «per creare un futuro credibile per l’Eliseo». Il progetto di Sepe, con ambizioni internazionali, si intitola ‘Il teatro e il romanzò e si articola nei tre anni su tre diversi paesi e culture: Francia, Inghilterra, Russia. Vi sta lavorando da solo una settimana, ma avendo già raccolto adesione e disponibilità di personaggi come Umberto Orsini e Giuliana Lojodice, legati alla storia dell’Eliseo, ma anche di Roberto Benigni, Gigi Proietti, Massimo Ranieri e molti altri. Sepe, che all’Eliseo ha firmato 20 spettacoli da quando vi fu chiamato da Romolo Valli nel 1979, si è offerto volontariamente e gratuitamente anche in difesa del teatro privato, vero motore delle nostre scene. «Stare oggi in un teatro privato è difficilissimo, perchè, per esempio, non si possono far crescere attori giovani o fare spettacoli particolari, per assenza di quei sostegni che vanno tutti al teatro pubblico, che così, da sempre, si è permesso una concorrenza sleale e ha fatto lievitare i costi. Lo stato infatti non valuta i progetti, ma dà valore alle istituzioni», ha spiegato, raccontando i fasti passati dell’Eliseo, palcoscenico di compagnie private come quelle di Eduardo, dei Giovani, di Visconti e tante altre. Quindi il regista ha espresso a grandi linee il suo progetto, che prevede «una compagnia stabile che si conquisti un suo spazio e una sua identità riconoscibili, dando spazio anche ai giovani» e viva come luogo, oltre all’Eliseo, anche il piccolo teatro La Comunità dello stesso Sepe, dove in questo momento sono in scena i suoi ‘Dubliners’ da Joyce, che hanno debuttato al Festival di Spoleto, con cui, conferma il direttore Ferrara, nascerà una sinergia e scambio di uno o due spettacoli l’anno. Quanto alla programmazione pensa, tanto per cominciare, a un classico teatrale del paese cui è dedicata la stagione; alla riduzione (uno spunto, un’idea, un tradimento) di un grande romanzo da affidare a un drammaturgo italiano e da portare poi anche nel paese in questione, dal quale invece arriverà uno degli spettacoli più interessanti del momento. Il tutto con una corona di concerti e musiche sempre identificate per nazionalità e una rassegna cinematografica. A sostegno della voglia di lottare per la sopravvivenza dell’Eliseo intervengono infine alcuni attori, dalla Lojodice, che aprirà la stagione il 21 ottobre con ‘La professione della signora Warren’ di Shaw con la regia dello stesso Sepe, a Remo Girone, mentre Orsini scrive un messaggio in cui dice «sono con voi» e esclama: «Non si può cancellare un pezzo di storia come niente fosse!».

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