Addio a Mariella Gramaglia, una vita dedicata alle donne | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Addio a Mariella Gramaglia, una vita dedicata alle donne

Nel 2007 lasciò il posto di assessore alle Pari opportunità nella giunta di Walter Veltroni a Roma per andare in India a occuparsi di donne con un progetto della Cgil. Fu l’ultima svolta pubblica della vita di Mariella Gramaglia, giornalista, parlamentare, femminista storica, studiosa dei problemi delle donne, morta dopo una lunga malattia oggi a 65 anni. Una svolta raccontata nelle corrispondenze per il quotidiano ‘Il Riformistà e nel libro ‘Indianà. Nel Gujarat Gramaglia collaborò per conto del sindacato con il Sewa (Self employed women’s association – Associazione di donne lavoratrici autonome). Un ritorno alla passione di una vita, quella per le fasce più deboli o povere della popolazione. E tra i primi a piangere la sua morte non solo Veltroni, che la ebbe dal 2001 al 2007 come assessore alla Semplificazione e alle Pari opportunità, ma anche il Gay Center. Originaria di Ivrea in Piemonte, la laurea in filosofia nel 1972, «poi Roma e il femminismo, la grande scoperta della mia vita», scriveva sul suo blog ‘Ordito e tramà. Gramaglia è stata tra le fondatrici della storica rivista ‘Noi donnè, direttrice dal 1985. Ha insegnato alla facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. Ha lavorato come giornalista anche al Manifesto e alla Rai, «insieme alla politica», raccontava. Nel 1987 viene eletta alla Camera con la sinistra indipendente. «Ho accompagnato convinta Occhetto nell’avventura della nascita del Pds», ricordava Gramaglia. Quindi la politica locale, dal 1994. Prima manager con il sindaco Francesco Rutelli, dal 2001 assessore con l’altro sindaco di centrosinistra Veltroni. Semplificazione e Pari opportunità i campi d’azione. Nel maggio 2007 lo scarto improvviso, le dimissioni e l’India con il sindacato autonomo delle donne. E l’apertura del blog. «Dico solo che non sto scappando nè dall’impegno, nè dalla politica – scriveva -, che non ho una personalità particolarmente eroica o spericolata e che mi sto facendo un bellissimo regalo di libertà». «Con Mariella scompare un’amica – dice Veltroni -, era una persona straordinaria con cui ho a lungo lavorato condividendo e potendo apprezzare da vicino la sua passione il suo coraggio, la sua voglia di cambiare le cose senza mai arrendersi su posizioni scontate». Per l’altro sindaco che la ebbe al suo fianco nell’attività amministrativa, Francesco Rutelli, era «riformatrice, femminista innovativa, donna mite e colta. Fautrice della partecipazione civica». «Parlandole nei giorni scorsi, il messaggio più bello che mi ha dato riguardava la fiducia nei figli (Maddalena e Michele, ndr) – aggiunge -, la gratitudine per la loro vicinanza intelligente e costante durante la sua malattia». «Mi ha sempre colpito la sua estrema concretezza e la capacità di innovare – afferma il governatore del Lazio Nicola Zingaretti -, di guardare oltre, tenendo sempre la barra dritta sul tema vitale dei diritti e della libertà. Delle donne, ma non solo». E per il portavoce del Gay Center Fabrizio Marrazzo, Gramaglia anche da assessore è stata «sempre vicina alle nostre battaglie per le libertà e i diritti civili». Il sindaco di Roma Ignazio Marino, che non la conobbe personalmente, ricorda che istituì il servizio ‘060606’ di informazioni ai cittadini.

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