Decreto Stadi, Lotito polemico con Renzi: "Alla Leopolda chi paga per la sicurezza?" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Decreto Stadi, Lotito polemico con Renzi: “Alla Leopolda chi paga per la sicurezza?”

«Alla Leopolda i costi della sicurezza chi li paga?». La domanda la pone il presidente della Lazio, Claudio Lotito, intervenendo a un ‘Giorno da pecorà , su Radio 2. Il destinatario, a distanza, è invece il premier Matteo Renzi che ieri ha ottenuto dal Senato l’approvazione in via definitiva del dl stadi che obbliga i club al pagamento degli straordinari delle forze dell’ordine impegnate a garantire la sicurezza in occasione delle partite di calcio. «Gli straordinari delle forze dell’ordine chi li paga?», incalza Lotito. Chiaro il riferimento alla kermesse dei renziani che si terrà a fine mese a Firenze. «Se il principio è che le persone che organizzano un evento sportivo rispondono delle attività fuori del perimetro di competenza, dello stadio – aggiunge -, tanto più quelle che le organizzano fuori dovrebbero farsene carico». Come per tutto il mondo del pallone, anche per Lotito il prelievo, tra l’1 e il 3%, sugli introiti della biglietteria è «è ingiusto e iniquo perchè colpisce le società di calcio». «Io renziano? Io sono lotitiano. Ci sono tanti in giro che vendono sogni e non solide realtà. Ci opporremo nelle sede istituzionali preposte», assicura il consigliere federale delegato alle riforme, che almeno guarda con favore al ‘giro di vitè sulla sicurezza: «Facciamo un plauso per le norme deliberate per quanto riguarda i dispositivi per combattere la violenza negli stadi. La pistola elettrica è uno strumento idoneo, che può dare dei risultati». Per il resto, invece, si farà fronte comune contro il prelievo. Magari ricucendo anche con l’ad Juve Beppe Marotta, oggetto nei giorni scorsi di una battuta sul suo aspetto fisico. «Ho ottimi rapporti con tutti i colleghi – glissa Lotito -. La battuta? È stata riportata dalla stampa, che ha interpretato». I conduttori poi lo ‘provocanò anche su altri argomenti, ma lui si destreggia: su Juve-Roma («Rocchi? Ho letto un’interpretazione sul terzo gol. La norma Fifa dà ragione all’arbitro su questo»); sull’improbabile approdo di capitan Totti alla Lazio («È una bandiera della Roma. Pensare che possa tradire i colori giallorossi è assurdo») e sull’altrettanto improbabile percorso inverso di Lotito («non mi risulta che io abbia aspettative di diventare presidente della Roma»). E sull’ombra del calcioscommesse che aleggia sempre su Mauri, invece: «Qui si fanno i processi mediatici – rileva il n.1 laziale -. Per il processo sportivo Mauri ha avuto un pronunciamento. Il processo penale deve ancora cominciare».

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