Stadio Roma, inchiesta sulla vendita dei terreni di Tor di Valle | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Stadio Roma, i pm indagano sulla vendita dei terreni di Tor di Valle

Un’inchiesta della magistratura si inserisce a sorpresa nella vicenda del nuovo stadio della Roma. La procura della capitale ha aperto infatti un fascicolo sulla bancarotta di alcune società già proprietarie del terreno di Tor di Valle, nella zona sud della città, sul quale dovrebbe sorgere l’impianto. Il pm Mario Dovinola deve accertare se la cessione del terreno sia stata o meno la conseguenza di una distrazione di fondi legata alla bancarotta. Al vaglio del magistrato, secondo quanto si è appreso, ci sarebbe anche la congruità del prezzo di vendita dell’area di Tor di Valle, fino a poco tempo fa nota a Roma per la presenza di uno storico ippodromo, ormai chiuso. L’inchiesta, iniziata a Napoli per impulso della procura locale, è poi passata per competenza territoriale nella capitale, dove sono stati trasmessi gli atti. «Do una buona notizia – ha detto una settimana fa Ignazio Marino -: faremo il nuovo stadio della Roma e lo faremo nei tempi previsti». Cioè due anni nell’ipotesi di iniziare i lavori la prossima primavera, nel 2015, secondo il sindaco. Il quale ha aggiunto: «Lo facciamo dove abbiamo stabilito». L’area di Tor di Valle, appunto. Quindici giorni prima c’era stato il via libera del Consiglio del IX Municipio, che comprende la zona interessata, con il riconoscimento dell’interesse pubblico dell’opera. Passaggi recenti di un iter lungo e complesso per il progetto del ‘Nuovo Colosseò, come è stato ribattezzato lo stadio per la somiglianza con l’Anfiteatro Flavio. Il primo via libera della Giunta comunale era invece arrivato a inizio settembre, anche in questo caso riconoscendo l’interesse pubblico. Il provvedimento dopo un passaggio nelle commissioni comunali competenti andrà in Assemblea capitolina dove potrebbe essere approvato entro la fine di questo mese. Nel frattempo passerà al vaglio della Regione e di una conferenza di servizi. Gli imprenditori legati alla Roma statunitense di James Pallotta e incaricati dell’opera avevano fornito durante l’estate le modifiche richieste dal Campidoglio al progetto. Per permettere tra l’altro al 60% degli spettatori di andare allo stadio in treno o in metropolitana. Inoltre 200 milioni di opere e servizi a beneficio di tutti i romani. Per un totale di 4 miliardi di investimenti. E la scommessa di giocare la prima partita della Roma nel suo impianto di proprietà nel 2017, ‘ma solo se le infrastrutture saranno completate«, ha ammonito Marino. Ora l’inchiesta della procura per fare luce sulla provenienza dei terreni di Tor di Valle e sul prezzo pagato per acquisirli.

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