Nozze gay, nuovo affondo della chiesa ma Marino non torna indietro: "Pronti al ricorso" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Nozze gay, nuovo affondo della chiesa ma Marino non torna indietro: “Pronti al ricorso”

Nonostante l'apertura di Papa Francesco l'Avvenire attacca il sindaco: "Vende aria fritta". A sorpresa arriva il sostegno del forzista Giro

Terminata la festa delle 16 coppie omosessuali ieri in Campidoglio, che hanno visto trascrivere le loro nozze contratte all’estero, è il momento delle riflessioni. E soprattutto delle polemiche, considerato che il prefetto già ieri aveva promesso di cancellare l’atto se non lo avesse fatto il sindaco Marino. Ma il primo cittadino di Roma, che non vuole tornare indietro, ha incassato oggi l’annuncio del premier Matteo Renzi, per gennaio, dell’arrivo in parlamento di una proposta per i diritti civili delle coppie omosessuali. Il capo del governo, durante la trasmissione di Barbara D’Urso, ha parlato di «una legge alla tedesca» che ha definito «un buon punto di mediazione. Sul tema dei diritti civili – ha sottolineato Renzi – ci sono tantissime polemiche, in alcuni casi ideologiche, in altre legate alla paura. A noi servono regole serie. C’è chi vorrebbe l’equiparazione pura col matrimonio, altri che dicono ‘non toccate nientè arrivando all’aberrazione che uno non possa andare a trovare il compagno in ospedale. Faccio un appello: capisco le opinioni diverse ma evitiamo di aprire l’ennesima polemica ideologica. La proposta alla tedesca è un giusto punto di sintesi». Ma la Chiesa, nonostante le aperture di Papa Francesco, non sembra essere dello stesso avviso e dalle colonne di Avvenire si accusa Marino di «vendere consapevolmente aria fritta» e si definisce quello di ieri «un atto di arroganza istituzionale» poichè «non c’è una legge». Il sindaco però, che sta studiando possibili azioni in vista dell’annullamento annunciato, spiega di aver semplicemente applicato l’indicazione di 12 anni fa dell’Unione Europea che chiede «di evitare ogni forma di discriminazione rispetto al sesso di una coppia». L’attacco a Marino viene anche dal senatore di Forza Italia che definisce il sindaco «incapace e irresponsabile». Sulla stessa scia Maristella Gelmini (FI), secondo la quale il primi cittadino starebbe così cercando di «sviare l’attenzione dal fallimento della sua amministrazione, agitando temi legati ai diritti civili». Ma in casa azzurra il senatore Francesco Giro, secondo quanto riportato da Marino, dà il peno sostegno al sindaco sulla scelta fatta. Critico il coordinatore del Nuovo Centrodestra, Gaetano Quagliariello: «Trascrivere matrimoni non solo è contro la legge ma non vale nulla ed è semplicemente prendere in giro le persone in buona fede che credono di aver ottenuto qualcosa. Bisogna essere seri e rispettare le leggi che poi possono pure essere cambiate». Il Codacons intanto annuncia che denuncerà «Alfano in Procura per abuso di atti d’ufficio e violazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Un ministro, infatti, non ha alcun potere circa le decisioni dei sindaci e non può disporre l’annullamento dei loro atti». L’associazione è pronta ad impugnare anche l’annunciato annullamento delle trascrizioni delle nozze gay da parte del prefetto di Roma. Pronti al ricorso anche gli esponenti di Gay center e Codacons. E anche se le voci critiche sono molte e provengono soprattutto dagli ambienti di centrodestra, l’arrivo in parlamento della proposta di legge, come annunciato da Renzi, potrebbe trovare l’appoggio bipartisan di molti politici, contrari alla trascrizione delle nozze apparentemente perchè la legge ancora non c’è. Non torna indietro il sindaco Marino. Anzi gli uffici dell’anagrafe capitolina sono al lavoro per mettere a punto una strategia legale nel caso il Prefetto Giuseppe Pecoraro, come ha più volte ribadito, attivi la procedura di annullamento delle trascrizioni delle 16 nozze gay contratte all’estero. Atti che portano la firma dello stesso sindaco di Roma che ieri ha voluto una cerimonia pubblica per celebrare «un giorno importante che spero presto diventi normalità». Così, dopo avere incassato l’annuncio del premier Renzi, «a gennaio le unioni civili arriveranno al Senato» e persino l’appoggio di Forza Italia per voce del senatore Francesco Giro, ora Marino è impegnato nel post trascrizioni. E se precisa di non avere chiamato il Prefetto Pecoraro circola invece insistente la voce -non confermata- che avrebbe tentato contatti con Papa Francesco col quale peraltro Marino ha frequenti rapporti telefonici. Il braccio di ferro tutto burocratico tra Campidoglio e Prefettura potrebbe approdare alla Corte per i diritti dell’uomo di Strasburgo. Anche oggi il sindaco Marino, impegnato nel Viaggio della Memoria con 144 studenti romani ad Auschwitz, ha voluto sottolineare che dall’«Unione europea già 12 anni fa arrivò un’indicazione a tutti i paesi di evitare ogni forma di discriminazione rispetto al sesso di una coppia: per questo -ha aggiunto- penso fosse doverosa la trascrizione di un atto redatto ufficialmente da un Paese dell’Ue con tutti i documenti di supporto preparati dai consolati e dalle ambasciate: dal mio punto di vista in un atto di matrimonio celebrato a Boston o a Toronto o a New York non costituisce una differenza se la coppia è omosessuale o eterosessuale». Dunque la carta che il Campidoglio è pronta a giocarsi è quella di sottolineare la potenziale discriminazione contenuta in un’azione di cancellazione di un atto civile, contratto legalmente in un paese Ue, solo sulla base del sesso dei contraenti. «La Chiesa pensa alle coscienze, io ai diritti dei cittadini», aveva chiosato ieri laicamente Marino replicando alle critiche della Cei. La comunicazione da parte della Prefettura dell’avvio della procedura di annullamento arriverà domani. In un atto di cortesia istituzionale il Prefetto, dopo avere ricordato che è «obbligato per legge ad annullare le trascrizioni», ha voluto dare tempo all’inquilino del Campidoglio di recepire l’invito «cancelli gli atti o li annullo». In questo lasso di tempo però le trascrizioni potrebbero già dare i loro frutti burocratici. A rivelarlo è lo stesso Marino, quasi a volere sottolineare che nella giornata di ieri in ballo erano i diritti e non l’ideologia. «Già domani una delle persone il cui matrimonio è stato trascritto porterà il certificato in azienda per ricevere il congedo parentale», ha spiegato il sindaco. E altre coppie faranno tempestivamente valere altri diritti prima, si presume, dell’annunciato annullamento. Questo potrebbe generare una valanga di ricorsi e per questo varie associazioni omosessuali e non, in testa Mario Mieli e Codacons, hanno paventato persino una class action. Indietro sarà difficile tornare.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login