Metro C, il Campidoglio respinge le accuse: "I nostri atti sempre a tutela dell'interesse pubblico" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Metro C, il Campidoglio respinge le accuse: “I nostri atti sempre a tutela dell’interesse pubblico”

«Cercare di accreditare presunte responsabilità in capo all’attuale Amministrazione di Roma Capitale, insediatasi in data 28 giugno 2013, rispetto al contenzioso di oltre due miliardi accumulatosi in precedenza, determina un esercizio di cronaca fuorviante che, peraltro, non tiene volutamente conto del fatto che con gli atti di indirizzo assunti dall’Assessore alla Mobilità e ai Trasporti, Guido Improta, si è eliminato un contenzioso economicamente rilevante e si è data nuova regolarità all’andamento dei lavori, in modo da garantire il raggiungimento dell’interesse pubblico, che all’atto dell’insediamento non poteva che essere costituito dall’entrata in esercizio della Linea C. Un obiettivo che, per quanto riguarda la tratta Pantano-Centocelle, confermiamo di poter conseguire nei prossimi giorni». È quanto afferma una nota del Campidoglio «in merito a notizie rilanciate sugli organi di stampa negli ultimi giorni, riconducibili a indagini che la Corte dei Conti e la Procura della Repubblica hanno delegato alla Guardia di Finanza circa i lavori per la realizzazione della Linea C della Metropolitana di Roma e i costi riconosciuti e da riconoscere». In particolare Roma Capitale precisa che «la prima domanda di arbitrato proposta dal Contraente Generale è datata 4 ottobre 2007, e che Roma Metropolitane ha trasferito in data 19 settembre 2011 agli enti finanziatori l’atto transattivo per acquisire la relativa copertura finanziaria, la cui quota parte di risorse statali venne attribuita dal Cipe con delibera numero 127 dell’11 dicembre 2012, regolarmente registrata dalla Corte dei Conti in data 3 giugno 2013 e pubblicata sul Guri del 22 giugno 2013».

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