Trasporto pubblico, Ferrovie pronta a entrare in Atac. Ma il Campidoglio si accontenta di una partnership | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Trasporto pubblico, Ferrovie pronta a entrare in Atac Ma il Campidoglio si accontenta di una partnership

Il sindaco Ignazio Marino precisa: "Un'integrazione dei servizi è quello che la nostra giunta auspica". Posizione condivisa anche dall'assessore alla Mobilità Guido Improta

Fs si prepara a scendere in campo nella partita per la privatizzazione delle partecipate. «Siamo disponibili ad entrare in Atac e Atm», annuncia l’a.d. di Ferrovie dello Stato, Michele Elia, davanti ai senatori della commissione Industria di Palazzo Madama. L’azienda è infatti pronta a «ragionare con le amministrazioni locali per gestire meglio» il trasporto pubblico locale e risolvere così gli annosi problemi di chi fa il pendolare. L’obiettivo è ambizioso, d’altra parte già nell’ultimo piano Fs destina 3 miliardi all’ammodernamento della flotta locale. Proprio per questo «nessuna ipotesi è esclusa». I vincoli per le Ferrovie vengono solo dalla «governance», ovvero dalle regole che stabiliscono le modalità di comando, da cui, sottolinea Elia, «molto dipende». Insomma non si tratterebbe di un mero sostegno economico alle diverse società locali, per poi restare senza voce in capitolo nelle scelte esecutive. E dalla Capitale il sindaco, Ignazio Marino, precisa: «un’integrazione dei servizi è quello che la nostra giunta auspica. Non che ci sia una condivisione di proprietà con altre aziende o una privatizzazione ma che Atac diventi interessante dal punto di vista economico e finanziario per altre aziende».Posizione ribadita anche dall’assessore ai Trasporti capitolino, Guido Improta: «ci fa piacere la disponibilità di Trenitalia» e «siamo pronti già da domani ad aprire un tavolo per avviare partnership»,ma è «prematuro parlare di un’integrazione societaria». In realtà sul territorio non mancano i precedenti: lo scorso febbraio Fs, attraverso la controllata Busitalia, ha acquisito Umbria Mobilità, prima di proprietà della Regione. Nel 2012 era successo lo stesso con l’Ataf, detenuta dal Comune di Firenze. Tutto ciò consente secondo Fs di ridurre i costi e creare sinergie per migliorare il sistema. «Privatizzando con noi si può fare un servizio integrato con le ferrovie e migliorare l’efficienza», spiega Elia. Comunque, pur dicendosi disponibile su Atac e Atm, incalzato dal presidente della commissione Industria Massimo Mucchetti, Elia tiene a precisare come al momento non ci sia nulla sul tavolo. Si tratterebbe quindi di aprire un dialogo con le regioni, una per una, a meno che della questione non se ne occupi il governo centrale, o meglio il ministero competente, rinnovando ad esempio il piano nazionale dei trasporti (l’ultimo risale al 1997). Sarebbe una strada alternativa per inserirsi nel mercato del Tpl, in aggiunta alla via maestra: i contratti di servizio con le regioni, da aggiudicarsi con gara (la maggior parte delle convenzioni scade a fine anno). Le Fs puntano così tutto sul trasporto, con Elia che conferma la volontà di vendere a Terna la rete di trasmissione dell’energia elettrica, i cavi ad alta tensione. «Vale un miliardo di euro» e consiste in una dorsale di 9.000 chilometri, chiarisce l’amministratore delegato. Ferrovie dello Stato si dice pronta ad entrare in Atac, la municipalizzata che si occupa di trasporti nella Capitale con i conti in rosso. Ma il Campidoglio tira il freno a mano e dice ‘nò ad un eventuale privatizzazione. Semaforo verde invece per partnership e sinergie. «Siamo disponibili ad entrare in Atac e Atm» annuncia oggi in commissione Industria a Palazzo Madama l’Ad di Fs Michele Elia che sottolinea una disponibilità a «ragionare con le amministrazioni locali per gestire meglio il trasporto pubblico locale: »Nessuna ipotesi è esclusa, molto dipende dalla governance«, aggiunge. Il primo a rispondere dal Campidoglio è l’assessore ai Trasporti Guido Improta: »Ci fa piacere la disponibilità di Trenitalia ma è prematuro parlare di un’integrazione societaria«. Più tranchant il sindaco Ignazio Marino che frena sull’invito dell’Ad di Fs: »Un’integrazione dei servizi è quello che la nostra giunta auspica. Non che ci sia una condivisione di proprietà con altre aziende o una privatizzazione ma che Atac diventi interessante dal punto di vista economico e finanziario per altre aziende«. Unindustria vede di buon occhio l’entrata di Fs in Atac, perchè »va nella giusta direzione«: »Da tempo auspichiamo – commenta il presidente degli Industriali e delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, Maurizio Stirpe – un riordino complessivo del trasporto pubblico locale. Affidare ad un grande player la gestione di Atac porterebbe questa importante municipalizzata fuori da una situazione che da anni ormai è di grande criticità«. Per il deputato del Pd Umberto Marroni un eventuale ingresso di nuovi soci in Atac è un »errore, un’ipotesi sbagliata« perchè »la politica delle privatizzazioni ha mostrato in questi anni tutti i suoi limiti«. Più possibilista il capogruppo dem in Campidoglio: »Interessante la disponibilità ad investire nella società arrivata oggi da parte dell’Ad di Ferrovie dello Stato – spiega Francesco D’Ausilio – ma si tratta di una questione ancora tutta da approfondire nel merito. Personalmente non sono contrario a scelte di liberalizzazioni tramite procedure competitive di soci industriali nelle aziende totalmente partecipate«. Assolutamente contrari alla privatizzazione i consiglieri capitolini di Sel. »Se un’azienda così importante ha dimostrato interesse vuol dire che in questo anno abbiamo lavorato bene, comunque sarà la giunta a decidere in tempi opportuni«, chiosa alla fine Marino. Nel frattempo l’assessore Improta lancia un amo a Ferrovie dello Stato: »Siamo pronti già da domani ad aprire un tavolo per avviare partnership con l’obiettivo di migliorare l’integrazione tra i vari soggetti che erogano servizi«.

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