Unioni civili, empasse in assemblea capitolina. E Sel se la prende con il Pd
Empasse in assemblea capitolina sulle unioni civili. L’inizio della discussione in Aula Giulio Cesare, annunciato dalla maggioranza per il 25 settembre scorso, rischia domani di slittare nuovamente. Il tutto mentre il sindaco di Roma Ignazio Marino spinge sull’acceleratore trascrivendo e riconoscendo i matrimoni gay celebrati all’estero. La delibera per l’istituzione del registro delle unioni civili è stata inserita, come già successo nelle settimane precedenti, tra quelle da discutere (domani è il quarto punto all’ordine dei lavori) ma il dibattito in consiglio non è mai iniziato. E Sinistra Ecologia e Libertà lancia l’allarme: «Il dibattito si è inasprito e la discussione in Aula sarà più complicata». «Sulle unioni civili è un momento molto critico – commenta la consigliera di Sel Imma Battaglia – perchè il dibattito si è indurito. Non so se abbiamo fatto come il gioco dell’oca e siamo tornati al punto di partenza. Dopo una lunga trattativa si era arrivato a trovare una quadra in maggioranza: se prima contavo 7 consiglieri Pd insicuri ora erano diventati solo due. Ma nel momento in cui c’è stato un effetto bomba sulla questione dei matrimoni gay, attraverso un gesto forte ed eclatante del sindaco Marino, questo ha inasprito e indurito le posizioni di chi in qualche modo stava cercando di fare un lavoro di mediazione. Questo soprattutto perchè il tema è diventato il matrimonio. Un tema catapultato a livello nazionale con un profilo di scontro istituzionale. Noi invece stavamo parlando di un registro di unioni civili, in piena armonia istituzionale. Tra l’altro una questione locale. Ora c’è un’attesa di come andrà a finire la vicenda matrimoni gay. In realtà questo ha introdotto ulteriori alibi per rallentare. È chiaro che ora mi aspetto un inasprimento, una discussione in Aula più complicata». «La delibera è pronta da ormai un anno – spiega il consigliere radicale della Lista civica Marino Riccardo Magi – Il passaggio in commissione è avvenuto 10 mesi fa quindi la maggioranza e i suoi capigruppo hanno avuto tutto il tempo per dimostrare di volerla approvare. Invece non si dà la dovuta urgenza a quest’impegno preso. Ad esempio è molto controverso che prima delle unioni civili è stata inserita la delibera che riguarda la Domus Agricola. Quindi penso che il rallentamento sia dovuto ad un problema politico all’interno della maggioranza. Forse non tutti i consiglieri ne condividono l’urgenza. Tra l’altro non può essere neanche avanzata come scusa l’ostruzionismo dell’opposizione. Nel caso ci fosse si risponde, politicamente, stando in Aula per giorni». «Noi siamo pronti e ci auguriamo che si apra domani il dibattito sulle unioni civili» dice il capogruppo del Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio. Intanto Sel si prepara a presentare nei prossimi giorni una mozione per chiedere al sindaco Marino l’istituzione di un fondo per gli «emigranti del matrimonio»: «Vogliamo lanciare una provocazione – aveva annunciato ieri Battaglia – perchè sembra che in Italia vinca chi vada all’estero per sposarsi».
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