Diotallevi, ancora un sequestro di beni per l'uomo accusato di appartenere alla Banda della Magliana | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Diotallevi, ancora un sequestro di beni per l’uomo accusato di appartenere alla Banda della Magliana

Ancora un sequestro finalizzato alla confisca di beni, questa volta per un valore stimato di circa quattro milioni di euro, riconducibili a Ernesto Diotallevi, in passato accusato di essere stato un boss della Banda della Magliana, ma poi assolto. Lo ha deciso la sezione di misure di prevenzione del Tribunale di Roma. Ammontano a 30 milioni i beni sequestrati a Diotallevi negli ultimi anni. La Dda di Roma ritiene che la sua ricchezza sia frutto di una attività criminale trentennale a Roma e nel Lazio. – I finanzieri del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza hanno sequestrato a Fiuggi (Frosinone) l’hotel Tripoli, formalmente intestato alla società «Hotel Nuovo Tripoli», il capitale sociale pari a 30 mila euro, le quote societarie e l’intero patrimonio aziendale della società proprietaria dell’immobile. A sollecitare il provvedimento, firmato dal collegio presieduto da Guglielmo Muntoni, sono stati i pm della Direzione distrettuale antimafia di Roma Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini e Paolo Ielo. Il sequestro rientra nell’ambito delle indagini della procura che hanno portato a ritenere che l’illecita disponibilità di Diotallevi sia la conseguenza della sua attività criminale nella capitale e nel Lazio nell’arco di un trentennio. Complessivamente ammontano a 30 milioni di euro i beni sequestrati a Diotallevi negli ultimi anni. Tra questi anche un’abitazione definita «di assoluto pregio e valore» in Piazza Fontana di Trevi, nel cuore di Roma, composta da 14 vani e mezzo, e un complesso turistico composto da villette a schiera, fronte mare, a Olbia, in Sardegna. Sette immobili facenti parte di un complesso turistico di proprietà di una società riconducibile ad Ernesto Diotallevi, sequestrati ad Olbia nel novembre dello scorso anno, sono stati affidati in comodato d’uso gratuito al Comune di Olbia che li destinerà a persone in difficoltà, in particolare a vittime dell’alluvione dello scorso anno. L’affidamento, disposto dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Roma, presieduta da Guglielmo Muntoni, su parere favorevole dei pm Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini e Paolo Ielo, rientra nell’ambito dell’applicazione di un protocollo nazionale che consente la destinazione, per fini sociali, in particolare a soggetti in difficoltà, di beni immobili ritenuti provento di attività illecite. Nel caso di Olbia, l’amministrazione comunale si è impegnata a completare i lavori di tre dei sette immobili in questione e ad accollarsi le spese di accatastamento degli stessi. Si tratta di un affidamento in via provvisoria, secondo quanto si è appreso, in attesa della confisca dei sette immobili. Proprio oggi il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Roma, su disposizione della magistratura, che ritiene Diotallevi proprietario di ingenti ricchezze accumulate illecitamente, ha sequestrato un albergo a Fiuggi, oltre al patrimonio e al capitale della società proprietaria, anche questa considerata riconducibile a Diotallevi.

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