Call center, Campidoglio: "Sullo 060606 falsi allarmismi, pronto un bando europeo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Call center, Campidoglio: “Sullo 060606 falsi allarmismi, pronto un bando europeo”

«Sul bando europeo per il servizio 060606 del Comune di Roma nelle ultime settimane sono state dette molte cose infondate e non vere, che hanno generato inutili allarmismi e disorientato i lavoratori. È quindi opportuno fare chiarezza, al termine dei lavori della Commissione appositamente istituita sul Contact center ChiamaRoma 060606, attivo dal 2002». Lo sostiene, in una nota, il Campidoglio. «Innanzitutto, la gara espletata non è assolutamente al ‘massimo ribassò, come più volte riportato dalla stampa e da alcune trasmissioni televisive, ma – spiega il Campidoglio – condotta con l’offerta ‘economicamente più vantaggiosà, vale a dire che il punteggio tecnico e quello economico si compensano. Non corrisponde al vero neppure l’informazione secondo cui il servizio verrà dislocato in Albania. Nel bando Consip utilizzato è inserito uno specifico vincolo, e cioè che ‘il fornitore deve garantire la presenza di almeno una sede operativa nel territorio italiano in cui ubicare gli operatori che erogano i servizi richiestì, e nello specifico tutte le società che hanno partecipato al bando hanno dichiarato sedi in Italia. La Società risultata prima ha individuato due sedi nel territorio nazionale e, in particolare, la sede primaria a Roma». «I lavoratori della Società Almaviva, che attualmente gestisce il servizio, hanno manifestato, in più sedi e occasioni, la loro preoccupazione circa una perdita di lavoro, lamentando la mancanza di una ‘clausola socialè che salvaguardi la forza lavoro in caso di un »cambio di guardia« del servizio. Facciamo presente – si legge ancora nella nota del Campidoglio – che i lavoratori della Almaviva, hanno un contratto a tempo indeterminato, quindi non si vede perchè si debba dare per automatico il loro licenziamento, quand’anche l’azienda non sia più la fornitrice del servizio a Roma Capitale. Per quanto riguarda la ‘clausola socialè, non possiamo fare altro che rimandare alle leggi che regolamentano le gare europee, che non prevedono, per tale servizio, una clausola del genere. Inoltre, da un primo incontro con la Società vincitrice (su cui si stanno espletando le verifiche di legge) è emersa la disponibilità ad assumere personale già formato che eventualmente dovesse essere licenziato dall’attuale Società che gestisce il Contact Center. Infine, Roma Capitale è sensibile al problema del lavoro e conosce bene la difficile realtà occupazionale del suo territorio. Per queste ragioni – conclude -, sta seguendo con grande attenzione questo passaggio, nel doveroso e imprescindibile rispetto delle leggi».

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