Agenzia demanio, arrestato per abuso d'ufficio il direttore Renzo Pini | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Agenzia del demanio del Lazio, mazzette e appalti: arrestato per abuso d’ufficio il direttore Renzo Pini

Al centro dell'inchiesta l'aggiudicazione di un'area a piazzale Clodio, a due passi dal tribunale, da destinare a parcheggio

Uno spaccato su come condizionare ed aggiudicarsi un bando di gara. Da un lato quattro spregiudicati imprenditori con il sostegno di tre impiegati di banca, secondo l’ipotesi di accusa, dall’altro un intermediario ed il massimo responsabile di un ufficio pubblico. Un intreccio sgominato dalla procura di Roma che ha ottenuto dal gip Maria Paola Tomaselli l’emissione di nove ordinanze di custodia presso il domicilio. Al centro dell’inchiesta dei pm Corrado Fasanelli e Maria Cristina Palaia, con tanto di video girato «per scherzo» durante una consegna di soldi, l’aggiudicazione di un’area a piazzale Clodio, a due passi dal tribunale, da destinare a parcheggio. Agli arresti domiciliari sono finiti il direttore regionale del Lazio dell’Agenzia del Demanio, Renzo Pini, gli imprenditori romani Antonio e Daniele Pulcini, Giuseppe Aliberti ed Edoardo Zucchetti, ai quali è riconducibile la società «Flora Energy», gli impiegati di banca Fausto Mecatti, Pasquina D’Onofrio e Giuseppe Avenia nonchè Marcello Visca, quest’ultimo già capo della segreteria dell’ex sottosegretario al ministero dell’Economia con delega al Demanio Maria Teresa Armosino (governo Berlusconi). Per gli inquirenti il bando dell’area che si trova alle spalle della città giudiziaria sarebbe stato «confezionato» su misura per favorire la «Flora Energy». La fissazione di garanzie bancarie particolarmente rigide e tali da escludere dalla gara la quasi totalità dei 14 concorrenti, ad esempio, era stata superata dalla «Flora» con una fidejussione da 1,5 milioni di euro ottenuta in modo fittizio. Da qui il coinvolgimento dei tre dipendenti di banca i quali rispondono, al pari degli imprenditori, di turbativa d’asta. Con l’intermediazione di Visca, previo via libera di una sua vecchia conoscenza, Pini, la «Flora Energy» avrebbe inoltre ottenuto di rientrare in gara malgrado la presentazione della documentazione fuori dai termini previsti ed una durata della concessione, 19 anni contro i 6-10 anni di prassi, ritenuta anomala dagli inquirenti. Pini è accusato di abuso d’ufficio (non c’è prova che abbia preso soldi), mentre per Visca, che per l’intermediazione ricevette 150 mila euro, è stato configurato il reato di traffico di influenza illecita. Quest’ultimo punisce chiunque che «sfruttando relazioni esistenti con un pubblico ufficiale o con un incaricato di un pubblico servizio, indebitamente fa dare o promettere, a sè o ad altri, denaro o altro vantaggio patrimoniale, come prezzo della propria mediazione illecita verso il pubblico ufficiale in relazione al compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio». Il tutto è documentato in un video girato goliardicamente che ritrae Visca mentre riscuote il compenso. «In 44 anni non ho avuto un avviso di garanzia» – dice Visca – commentando le battute dell’imprenditore Daniele Pulcini, quest’ultimo condannato recentemente a un anno e quattro mesi di reclusione per lesioni, ingiurie e minacce nei confronti della show-girl ed ex moglie Claudia Montanarini. Il video è stato sequestrato dai finanzieri del nucleo di polizia valutaria.

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