Le multe non pagate potrebbero costare care a Marino: vertice straordinarie in Campidoglio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Le multe non pagate e le voci di dimissioni: giornata ad alta tensione in Campidoglio, il Pd difende Marino

A Palazzo Senatorio ore convulse, terminate in serata con una riunione di maggioranza convocata d'urgenza: "Sindaco sotto un attacco politico"

-Giornata ad alta tensione in Campidoglio per il caso, ingarbugliato, delle multe al sindaco di Roma Ignazio Marino. Dopo una conferenza stampa convocata in mattinata dal senatore Ncd Andrea Augello, secondo cui «non c’è nessun hacker, è stato un dossier ‘manipolatò dallo stesso sindaco», si sono rincorsi rumors su possibili dimissioni di Marino, sebbene sempre smentite fermamente dal suo staff. Voci, forse alimentate anche dal silenzio del sindaco, poi stroncate definitivamente in serata da un tweet del suo portavoce: «Le dimissioni del sindaco Marino non sono mai state all’ordine del giorno. Nè tanto meno consigliate. Retroscenisti ‘retroscenatè meno». A Palazzo Senatorio la giornata è stata scandita da ore convulse, terminate in serata con una riunione di maggioranza convocata d’urgenza. Gli esiti sono stati affidati ad un nota congiunta dei capigruppo delle forze che sostengono Marino, che si sono schierati dalla sua parte: «È del tutto evidente che il sindaco di Roma è bersaglio di un attacco politico a fronte di una mera dimenticanza amministrativa degli uffici competenti, nel processo di rinnovo del permesso di accesso allo ztl. I capigruppo e il coordinatore di maggioranza, respingono con forza e decisione il tentativo della destra di sminuire il nuovo corso impresso dal sindaco Marino all’insegna della trasparenza e della difesa degli interessi di Roma e dei romani. Saranno le autorità competenti ad accertare ogni eventuale responsabilità su quanto accaduto». Ma sia nella maggioranza, sia in ambienti più vicini al sindaco, in Campidoglio, è serpeggiato malumore per la gestione della vicenda multe, con voci che sono circolate anche su possibili dimissioni (ma anche di «pressing» per le dimissioni) del capo di gabinetto del sindaco Luigi Fucito. Lui ha risposto: «Non c’è nessun coinvolgimento del gabinetto. Quindi non saprei». Poi, al termine dell’incontro, teso a quanto si apprende, tra il sindaco e la maggioranza, il coordinatore Fabrizio Panecaldo ha riferito senza mezzi termini: «Qualcuno di noi ha anche chiesto che il responsabile ‘paghi i coccì ma il sindaco giustamente ha detto: ‘Io la gente che lavora 24 ore al giorno non la caccio per una semplice dimenticanzà. Quindi onore al merito. Certo sta pagando un prezzo enorme rispetto ai fatti, perchè penso nessuno metta in dubbio che il sindaco sia autorizzato ad accedere con la ztl, inoltre lui è anche residente in centro storico».

E il quinto giorno il caso delle multe di Ignazio Marino divenne un vero affaire politico- giudiziario. Con voci di possibili dimissioni di un componente di alto rango dello staff del sindaco di Roma e una riunione serale di Marino con i capigruppo della maggioranza. Sulle contravvenzioni all’auto del sindaco per accesso alla zona a traffico limitato del centro e sulla versione da lui data Ndc presenterà una mozione di sfiducia. Il senatore del Nuovo Centrodestra Andrea Augello accusa Marino di essere l’hacker involontario dei propri dati nel server del Comune: il sindaco ha fatto denuncia e la procura aperto un’inchiesta per violazione di sistema informatico. E ancora, la coordinatrice Ncd Lazio Roberta Angelilli ha dato «48 ore a Marino per dimettersi, poi faremo una grande manifestazione con motorini e macchine dalla sede di Equitalia al Campidoglio». ‘Paga le multe!’ hanno urlato militanti ed esponenti Ncd al sindaco durante un blitz nella sede della Provincia, dove si trovava. Anche Forza Italia ha chiesto le dimissioni di Marino. La tensione politica sale – diversi fanno notare «il silenzio assordante» del Pd – sulle multe alla Panda rossa del chirurgo dem. Prese in un periodo – giugno-agosto scorsi – in cui non era coperta dal permesso per il sindaco. Gira voce di dimissioni del capo di gabinetto Luigi Fucito, che commenta: «Non saprei, non c’è nessun coinvolgimento del gabinetto». E in serata il sindaco riunisce d’urgenza i capigruppo della maggioranza. Marino si è difeso tre giorni fa denunciando ai carabinieri e pubblicamente una «manipolazione e falsificazione» dei propri dati nel ‘cervellonè dell’Agenzia della Mobilità. E mostrando due stampate dall’archivio permessi Ztl in due giorni diversi – 6 e 8 novembre – con risultati differenti. Ieri la procura di Roma ha aperto un fascicolo. «Non c’è nessun hacker. Questo è stato un dossier ‘manipolatò dallo stesso sindaco», ha detto oggi in conferenza stampa il senatore Ncd Augello. «Se qualcuno fa la ricerca per permessi Ztl il permesso non c’è – ha affermato -. Invece se si fa una ricerca senza specificare la chiave Ztl, il permesso ricompare. Quindi sono due tipi di ricerche. Questo perchè Marino ha un permesso che si dà ai sindaci». Augello ha riferito di aver avuto le informazioni da una fonte anonima interna all’Agenzia. «Per la verità sono pronto anche a prendere un avviso di garanzia», ha detto il senatore. Ncd, all’opposizione in Comune, presenterà giovedì una mozione di sfiducia a Marino, definendo «assordante il silenzio del Pd». Silenzio almeno fino a sera anche del sindaco, che all’uscita in bici dal Campidoglio ha rischiato di cadere per il blitz di un inviato del programma tv ‘Le Ienè. Prima di dribblare la stampa e iniziare il chiarimento con gli alleati.

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