Tor Sapienza, l'ultimatum degli abitanti: "Via extra comunitari, zingari e romeni" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tor Sapienza, l’ultimatum degli abitanti: “Via extra comunitari, zingari e romeni”

Via i rifugiati dal centro di accoglienza di Tor Sapienza. E poi via i nomadi dal loro campo, i transessuali, i romeni che dormono in camere di fortuna affittate in nero. I comitati degli abitanti del quartiere di Roma est esploso negli ultimi giorni vogliono vincere e all’indomani della sua visita con contestazioni ricordano al sindaco le proprie richieste. In vista dell’incontro in Campidoglio tra Ignazio Marino e una delegazione di cittadini, martedì. «Lavoreremo su progetti condivisi», fa sapere il Comune. A Tor Sapienza si respira ora un’atmosfera di attesa e di diffidente soddisfazione, dopo la tensione e le violenze dei giorni precedenti. Il centro per i rifugiati assaltato con pietre e bombe carta è sempre presidiato dalle forze dell’ordine. «La prima delle sei richieste che abbiamo presentato ieri al sindaco è che nel centro vengano ospitate solo ragazze madri in difficoltà con i loro bambini – dice Manlio, un rappresentante degli abitanti di viale Morandi, dove si trova il centro -. Non ci interessa che siano italiane o straniere. Martedì in Campidoglio non ce ne andremo senza la promessa di Marino che il centro venga sgomberato dagli immigrati che ci sono adesso». «Ieri ha vinto la civiltà – dice – e ora la situazione è più distesa. A Marino abbiamo chiesto anche che siano mandati via i trans, sgomberati i locali occupati dai romeni che vivono nei sottoscala pagando in nero il parroco di una chiesa ortodossa. E la riqualificazione dell’intero comprensorio della strada, mandando via i nomadi dal campo di via Salviati». «Ci sentiamo come stranieri in casa nostra, circondati da immigrati, nomadi, trans, russi e altre persone di tutte le etnie. Ci sentiamo come gli apache», dice Tullio, imprenditore che abita in un’altra parte di Tor Sapienza e che oggi è venuto in viale Morandi. «Prima Tor Sapienza era la migliore borgata di Roma – aggiunge -, ora invece fa paura. Recentemente ho chiesto di riavere il porto d’armi che usavo quando giravo per affari». Qualcuno è fiducioso: «Alla fine Marino l’ha promesso: via il degrado, più lampioni e meno sporcizia. Speriamo sia così sennò qui non so cosa potrà succedere». La tensione sembra solo sopita. La delegazione di Tor Sapienza è stata molto applaudita al corteo cittadino dei comitati contro il sindaco, sfilato stamani dall’Esquilino a piazza Santi Apostoli. «Hanno avuto coraggio, hanno fatto bene», dicono in molti. E se non ci saranno interventi tempestivi, il fuoco della protesta è pronto a riaccendersi.

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