La protesta Groundcare arriva all'apertura dello spazio Expo di Fiumicino: 850 lavoratori a rischio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La protesta Groundcare arriva all’apertura dello spazio Expo di Fiumicino: 850 lavoratori a rischio

– ‘Buffoni, Buffonì. Urla fischi e concitazione. Il tema del lavoro, della perdita del posto di lavoro irrompe così in quella che doveva essere soltanto l’inaugurazione dello spazio espositivo di Expo 2015 all’aeroporto di Fiumicino. Nello scalo romano, nella zona del Terminal 3 Partenze, ci sono autorità, e la presentazione della mostra allestita fino al 25 novembre. E poco più in là i lavoratori della Groundcare, operai e sindacalisti che rischiano il posto e che da mesi si battono con proteste e sit in. Le contestazioni sono arrivate proprio al termine dei discorsi d’apertura dello spazio espositivo dedicato ad Expo 2015. Presenti il Sindaco di Roma Ignazio Marino, l’Amministratore delegato di Expo 2015 SpA Giuseppe Sala, il presidente di ADR Fabrizio Palenzona con l’AD Lorenzo Lo Presti, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino e l’Assessore del Comune di Roma con delega alle Politiche del turismo Marta Leonori. Al termine del discorso di Palenzona, con il presidente di Adr ancora vicino al microfono, sono partite le prime contestazioni, fischi e grida come ‘buffonì, ‘per una politica che penalizza solo i lavoratorì. Mentre il sindaco di Roma stava lasciando l’aeroporto, un gruppo si è avvicinato a Marino per esporre il caso della Groundcare e per questo motivo il sindaco si è fermato all’ingresso partenze per ascoltare le richieste dei lavoratori. «Per me le persone che perdono il proprio lavoro sono la priorità», ha detto Marino invitando i manifestanti a sedere per terra e le forze di polizia ad allontanarsi perchè «qui di loro non c’è bisogno ed io non mi sento in pericolo tra i lavoratori». «I lavoratori hanno contestato il sindaco Marino e richiesto di avere un impegno del Comune a prendersi carico della situazione che coinvolge 850 lavoratori a rischio perdita posto di lavoro», dichiarano poi dall’Usb. Quello che rimane dopo la tensione all’aeroporto di Fiumicino è l’impegno del sindaco che ha promesso durante il colloquio con alcuni sindacalisti, l’apertura di un tavolo in Campidoglio. «Al massimo entro la fine di questa settimana convocherò un tavolo in Campidoglio con tutte le parti interessate», ha rassicurato Marino, aggiungendo che «non è accettabile che vengano diminuiti dei posti di lavoro e venga messa a rischio la sicurezza stessa sul luogo di lavoro».

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